Ricapitolando. Nella mia seconda vita da laziale ho smesso i panni del tifoso di una squadra di calcio per ritornare ad essere quello che erano i nostri padri fondatori. Amante dello sport olimpico che affratella i popoli e fa cessare le guerre durante il loro svolgimento, con tutto quel che ne consegue. Rispetto dell’avversario e dello sport sopra ogni cosa.
Siamo credo forse l’unica società dichiarata Ente Morale in Europa per aver sfamato parte della popolazione romana durante la prima guerra mondiale mettendo a disposizione i nostri campi per la produzione di ortaggi. Nominati E.M. da “tale” Benedetto Croce, allora ministro della P.I. Avendo come soci un premio Nobel per la letteratura e la principessa Mafalda morta a Buchenwald.
Non avevamo nemici, la stessa Romea nata da una finta fusione nel 1927 la ospitammo in due partite nel campo della Rondinella nel 1929 in attesa che fosse pronto il loro stadio nel quartiere di Testaccio. Non avevamo nemici ma altri hanno dimostrato clamorosamente di esserlo nei nostri confronti arrivando a perseguirci in tutti i modi.
Gerarchi romei ai vertici del calcio italiano nel periodo ci negarono la finale del 1915 dopo il 1927 (scudetto sospeso fino a quel momento) essendo noi l’unica finalista certa e non il Genoa a cui d’arbitrio lo scudetto fu assegnato.
Lo scandalo del calcio scommesse scoppiò nel 1980 eppure la famosa foto certifica che il famoso oste e il famoso verduraio praticavano certi ambienti calcistici già dal 1977. Qualcuno aspettò che dopo lunga pastura abboccassero pesci laziali? Dello scandalo nello scandalo di un giocatore capace di organizzare un illecito sportivo da solo nel 1986 ne vogliamo parlare?
Lazio costantemente perseguita, ed essere punito quando si è colpevole ci sta, ma da innocente… Abbiamo avuti tanti ventenni di vergogna in cui siamo stati perseguiti in mille modi, da vari regimi, e sempre avuto come unico nemico chi non ha mai inteso lo sport come rispetto dell’avversario ma come prevaricazione indegna nei suoi confronti. Con laziali sovente sotto scacco visto che ci sono voluti 100 anni perché quarcuno s’arzasse a protestare a dire ma la finale rubata del 1915? Cento anni pari pari di stampa di regime prima e di finta stampa democratica poi. E la comunicazione "laziale"?
Nell'ultimo ventennio a petto di quanto patito prima non ci è andata del tutto male. Sei trofei vinti contro la pochezza dei dollaroni di tre gestioni tre dei Nando Moriconi a Roma. Ma abbiamo un presidente che disfa di notte quante costruito di giorno. Sedici anni senza sponsor, sistematicamente perseguiti con Champions scippate, almeno due in maniera clamorosa, senza che sia denunciato il disegno che c’è dietro? Non si capisce?
Abbiamo le prove provate di come siamo stati perseguiti noi e persecutori altri e la comunicazione laziale tutta, lotitiana o anti lotitiana, fischietta, continua il silenzio che dura dal 1927 a principiare dalla finale rubata?
In questo ci sono due modi di ricordare l’essere sempre stati Ente Morale completamente diversi da loro. Da amici del giaguaro ricordare di esserlo riempiendo di “Olimpie” e scatolette di tonno l’Olimpico senza ricordare chi sono da sempre i nostri nemici, facendogli di fatto un immenso favore, o reclamare il nostro diritto ad essere ricordati per quello che non abbiamo mai smesso di essere attaccando i nostri nemici sommergendoli allora si giustamente di scatolette di tonno. Differenza non da poco.
Decimo
FORZA LAZIO, SEMPRE
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