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26 gennaio 2020

11 VITTORIE PER NOI NON POSSONO BASTAREEE…


Mi ripeto, erano 10 le donne che potevano bastare per Battisti, noi insaziabili siamo già a 11 vittorie e ne vogliamo di più… Domani, oggi, ci sarà il derby, abbiamo eguagliato i record di vittorie della Roma  ma non ci basta e non ci vogliamo fermare nemmeno di fronte a quegli stupidi che contro la storia della Lazio, vogliono scimmiottare coloro che hanno insanguinato gli spalti di Roma. Ovviamente considerando che è  sempre un derby e se sbagli approccio possono essere dolori, nulla ci dovrà distrarre, nemmeno chi crea problemi alla Lazio.


    

Avanti leoni...

                        F   O   R   Z   A      L   A   Z   I   O

24 gennaio 2020

LA LAZIO E IL FASCISMO, UNA STORIA TRAVISATA E DA CHIARIRE



Ogni volta che sento cantare in curva  la canzone avanti ragazzi di Budapest mi emoziono. Chiunque lotta, rischia la vita, muore per le proprie idee, per la propria libertà, deve essere rispettato. Ma cosa c’entrano le braccia alzate?  Veramente pensiamo che quei giovani combattevano contro la dittatura russa per instaurarne un’altra?


Siamo in un’epoca in cui il tradimento di certa sinistra verso il proprio popolo è a mio parere talmente evidente che giudizi estremamente severi sul  regime che ha preceduto questi signori non si possono più dar senza tener conto dello scempio provocato da chi si è venduto il paese ai veri sovranisti europei, i tedeschi e i francesi. Questi sono il peggio del peggio del peggio.



Detto questo la Lazio cosa c’entra con il regime fascista, a parte il fatto che ogni incarico societario di un certo livello vedeva necessariamente eletti gerarchi, funzionari del regime? La Podistica Lazio nacque richiamandosi agli ideali dello sport olimpico che affratella i popoli e fa cessare le guerre durante il loro svolgimento. Forse un progetto fascista?

Ma ancora. Molti laziali sono riconoscenti, io tra loro, al generale della Milizia Giorgio Vaccaro  senza la cui opposizione al progetto del Real Corropoli,  la Lazio non sarebbe arrivata a noi. 


                                               


Ragazzi, quando capiremmo che paradossalmente il gen. Vaccaro opponendosi al progetto Grande Real Corropoli fece probabilmente uno dei pochi atti antifascisti della sua vita, e che la squadra voluta dal fascismo esiste già?

  
Decimo

21 gennaio 2020

ZANIOLO CON IL SUO “INFERIORI” SARA’ IL NUOVO SOLLEVATORE DE MAJETTE?

Premetto che prendersela con un ragazzo di 20 anni menomato da un grave infortunio invitandolo a ballare  è cosa vergognosa. Come cosa vergognosa prolungare all’infinito una battuta di dubbio gusto sulla madre. Se la signora ritiene una “ficata” farsi fotografare con le labbra a culo di gallina, come fanno purtroppo molti mogli di giocatori, e non solo,  è un suo problema, e un laziale vero non dovrebbe entrarci.  

Obiezioni, ma loro lo hanno sempre fatto! Vero e a noi? Siamo per caso romei?  Così ironizzavano i romei sulla possibile amputazione di un dito di Lulic.  



Ma ritorniamo a Zaniolo, probabilmente il nuovo sollevatore de majette, cosa che non ha portato tanto bene a Francesco Totti che per dare spazio ai tifosi che volevano irridere gli altri, eleggendolo  re perculatore, si condannò da solo  al contrario a perdere 8 finali sulle 11 disputate con la sua Roma, visto che si è  più preoccupato di cosa mettere sotto che di giocare, e che lui sapesse  giocare è fuori discussione.

Ora Zaniolo mi sembra averne preso l’eredità. Verso gli schiocchi che lo avevano vergognosamente irriso aveva scritto un più che educato e giusto "FATE PENA". Poi, evidentemente consigliato dagli stessi che consigliavano Totti, cancella tutti e scrive “INFERIORI”.

Che poi non ha tutti i torti. Per quanto alcuni si sforzino di scimmiottare i romei noi su certe cose saremmo sempre “inferiori” a loro. Non abbiamo la loro  capacità di essere violenti. Non sappiano accoltellare una ventina di tifosi avversari come sono stati capaci di fare loro con il Liverpool nel 1984.

Noi non siamo capaci di uccidere padri di famiglia  e di rivendicarne la morte per decenni. Non abbiamo le loro capacità di offendere una madre dicendo che fa soldi scrivendo libri sul figlio assassinato.



Malgrado chi sgomita per essere come la storia di molti di romei ci racconta grazie a Dio, caro Zaniolo, siamo e resteremmo diversi e contenti della nostra "inferiorità".

Decimo 

18 gennaio 2020

DIECI VITTORIE PER ME NON POSSONO BASTAREEE....

E tempo di rivisitare il grande Lucio. Lui parlava di ragazze. Con 10 si sarebbe accontentato. Noi invece parliamo di vittorie calcistiche. Ne abbiamo fatte 10 producendo una  grande moria di gufi giallorossi. E' record, mai la Lazio aveva vinto 10 partite di seguito, nemmeno ai tempi dello scudetto di Eriksson (9).  Siamo arrivati a 10 vittorie, prima volta nella storia della Lazio, ma noi si vuole continuare. Dicono che l'appetito vien mangiando e noi de fame ce n'avemo parecchia, e puro arretrata. Poi è ritornato in gruppo puro Gioacchin... Forza LAZIOO...
                               
Decimo

12 gennaio 2020

CI VORREBBE UN MINUTO DI SILENZIO, PER IL GUFO IGNOTO

Sempre primi in coreografie 




Con il Napoli non era possibile, troppa la tensione, ma con la Sampdoria se po' fa. Tutti noi conosciamo, per averlo magari in famiglia, per esserne collega d'ufficio, amico di bar, de mercato, il gufo reale romeo, una razza a rischio d'estinzione. Più che certi climi (er gufo reale è de bocca bona, s'accontenta de poco) nun sopravvive a  certi tempi rigidi. Eh si, so' i tempi rigidi che lo fanno morì stecchito. Fa uno sforzo immenso per gufarti e quando sta per godersi il frutto der suo vijacco gufaggio, a pochi minuti dal trionfo maramaldo e infame, viene rigettato irrimediabilmente  nella polvere, con immensa perdita di piume da parte de tutti 'sti  pennuti sfigati. E poi nudi come vermi il generale inverno se li porta via, uno a uno...
Li avete visti tutti, con le majette rosso vergogna e giallo itterizia  nella finale con la Juve (v'aricordate Claudiuccio co' la majetta der Milan, tant'anni fa?), li avete sentiti come in quell'audio smadonnà come se nun ce fosse un domani mentre demolivano casa in quei memorabili minuti di recupero di  Cagliari Lazio. Pensate come stanno oggi. E chi era che diceva mejo un fijo frocio che laziale, che poi la leggenda, o solo la verità sembra che sia stato esaudito in entrambe le cose, vallo a sapè... 
Noi che siamo i responsabili dovremmo fare quarche cosa pe' loro. Non sarvalli ma armeno ricordalli, co' 'n minuto  de silenzio in Lazio Sampdoria. Ar minuto...e che c'è da dillo?...Indovinate quale, si bravi quello...  Ve l'aricordate Totò e Peppino e la moria delle vacche? Stavorta è moria dei gufi romei, se magna de meno ma noi se ride de più: :



    
Decimo

09 gennaio 2020

120 ANNI E NON DIMOSTRARLI. BUON COMPLEANNO AQUILA


La storia della Lazio è storia particolare, unica, che non ha eguali almeno in Italia.  Storia che si sposa appieno con quella  di Roma, malgrado non fosse questo l’obiettivo principale  dei nostri Padri Fondatori. Scelsero di fare un atto ribelle, rivoluzionario e in un periodo in cui  divampava la retorica nazionalista loro nuotarono contro corrente, richiamandosi agli ideali dello sport olimpico universale che affratella i popoli, e che fa  cessare le guerre durante il loro svolgimento, diventando la più grande e premiata polisportiva europea con ori olimpici,  mondiali, europei, nazionali.

La storia della Lazio è la storia di 9 ragazzi nati tutti a Roma, anche se alcuni  solo  casualmente, come il figlio dell’allora ambasciatore peruviano. La storia della Lazio è la storia di chi si vide negare una finale nel 1915 per un codice sportivo che con lei ha spesso funzionato "contro", visto che fu assegnato uno scudetto contro gli stessi regolamenti che prevedevano finali che non furono mai disputate. Fu anche l’unica squadra mandata in serie B perché suoi giocatori si vendevano a insaputa della sua dirigenza delle partite. Altri sembra abbiano pagato per non apparire, er sor Umerto al contrario, a chi gli proponeva lo stesso “sbianchettamento” salvifico per la Lazio disse: “Chi ha sbagliato paghi, e fecero pagare la sua Lazio”. La Lazio è fatta passare  da alcuni come una delle tifoserie più violente eppure non ha mai ucciso tifosi avversari, non li ha mai puncicati vigliaccamente in maniera industriale anche se qualche romeo pittato solo di blue lo ha di certo fatto. Non ha mai esaltato per decenni le morti di tifosi avversari, come altri hanno fatto con il povero Paparelli. Per farsi un'dea di cosa parliamo:



I laziali, desiderosi di essere cittadini del mondo, accettarono tutti, accettarono  anche le 15 squadre che poi diedero vita alla grande Romea per sfuggire alla sua potenza calcistica, almeno tra le romane, dove vinsero 95 derby ufficiali a 19 fino al 1927-  Li accettarono a tal punto da ospitarli  a casa loro , nel  campo della Rondinella, in alcune partite nel 1929, in attesa che fosse pronto il loro stadio, a Testaccio, nuovo quartiere che ospitava romei venuti a Roma per lavoro. Furono ripagati con la stessa moneta con cui da sempre gli ingrati ripagano  chi li accoglie, li rifocilla, gli dà un lavoro…

I romei del tempo decisero di farsi romani e di far diventare “burini” chi aveva dato loro ospitalità a Roma. Non è una novità. Un comico nato casualmente a Roma, da un padre di Valmontone e da madre di Sgurgola soleva definire i laziali burini, non solo nelle battute cinematografiche. Che je voi dì, chi rinnega le sue origini rinnega se stesso, anche se si chiama Alberto Sordi.  Di sicuro suo padre e sua madre erano degnissime persone anche se non sono riuscite a insegnare al figlio il rispetto delle proprie origini. D’altronde solo chi si spaccia per romano non conoscendone la storia non sa che la grandezza di Roma è dovuta all’aver fatto diventare tutti gli italici cittadini Romani. Cicerone era di Arpino eppure è stato cittadino romano come molti romei ignoranti, falliti e senza storia romani non sono stati, non sono, non saranno mai. In questo quei nove ragazzi abbracciando un sogno più grande del nome della loro città quelle idee che fecero grande Roma portarono anche nel mondo dello sport.

Chiudo con un grazie ai ragazzi del tempo per  non aver mai pensato, nei 27 anni che precedettero la nascita del Real Corropoli di portare il suo nome a battere nelle arene pallonare, visto che la storia ci insegna che mai Roma mandò il suo nome e i cittadini romani nella arene del tempo, ma solo  i suoi schiavi.

BUON 120° COMPLEANNO AQUILA





Decimo

04 gennaio 2020

NON CE SO’ PIU’ I LULIC DE ‘NA VORTA

Quelli de ‘na vorta si che ereno Lulic, precisi come un orologio svizzero, capaci de segnatte er gol der secolo de piattone, ar minuto 70e49. Mò segnano in ritardo d’armeno un minuto e passa come nella finale di super coppa con la Juve. Quasi ‘na vergogna, anche se er piattone, armeno quello, è rimasto. Se dovemo accontentà, questo passa er convento, porca pupazza…




C’avete fatto caso come i romei che s'erano imparati a fischietta’ quando je parlavi de 26 di maggio, che era solo una coppetta, come ar contrario abbiamo dimostrato d'avecce er culetto  che ancora je brucia tanto assai (e quanno je passa!),  tanto da assalì co’ parole violente le semplici affermazioni sportive del loro beniamino Pruzzo? Mai nominà Lulic, mai più, se straniscono, a quarsiasi minuto, giorno, anno della loro vita. Va a finì che questo video resta immortale, armeno ner secolo:  https://www.youtube.com/watch?v=pwuWTLsJdde

Poi magari se ariconsoleno così, fanno i tifosi moderatori, se scrivono 'na poesia co  du' rime giuste e se tu je  voi risponne te mettono in attesa, de fatto bannato.  Loro so' fatti così, senza storia, corropolesi. Più che romani, rumeni:

Sommo Vater


ER ROMEO

Nun basta 'na poesia caro
corropolese
pé trasformatte in un romano cø
mille pretese.
Dimo che tu, oprenno l'occhi dentro
'na stalla
hai detto mamma a 'na bella cavalla
e nun avenno specchi pé guardatte 'e
recchie
hai rinnegato mamma somara pé 'n
piatto de lenticchie.

Decimo er Sommo Vater