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26 novembre 2013

(54) EVENTO ECCEZIONALE, QUASI UN MIRACOLO A ROMA.

(54)
26/11/13


    Non capita tutti i giorni e per questo ha quasi del miracoloso. In un paese dove la disoccupazione giovanile è al 40% e chi perde il lavoro a 50 anni non lo ritrova più, la storia della Romea ha del miracoloso. Neodiplomata prima della classe trova  subito lavoro e diventa  secondina.

 
                                                                      Decimo


Ps. Che ce tocca fà a noi che semo finiti sotto a ‘n treno,  esse contenti pe ‘ ‘n traghetto che l’ha asseconnati!!!

 

22 novembre 2013

(53) I NIPOTINI DE ICARO SO’ ARIVATI AR SOLE

(53)
21/11/2013
 

 

     Questa vuol essere una poesia propiziatoria. Purtroppo loro sono una buona squadra, per ora almeno, magari con una buona dose di fortuna, ma certo subire un solo gol in 10 giornate non può essere solo frutto del caso. Eppure qualcosa mi dice, forse la disperazione? che la situazione sta cambiando. Prima di maggio, e anche dopo il 26 maggio c’era chi di pallone non voleva parlare più, tagliava fettine d’abbacchio o de manzo, null’artro  e tu da laziale vero, zitto a nun dije gnente. Poi dopo i primi boni risurtati de a Romea era lui a chiamatte, co’ ‘a faccia gemellata cor lato B,  a domandatte: “Aho! Nun parli più”. A me che ero stato zitto, zitto, quanno camminavamo du’ metri da tera. Fino a che, prima de a’ partita cor Torino, è sbottato, rompenno tutti i freni inibitori con un: “ A noi stavorta nun ce ferma più nisuno, semo troppo forti…..”. E li ho capito, mejo spero d’avè capito, che forse s’era parecchio allargato. E la poesia su Icaro che me frullava in testa è diventata realtà e oggi la pubblico. Che ve devo da dì, speramo bene. Decimo.
 

 

I NIPOTINI DE ICARO SO’ ARIVATI AR SOLE

 

Questa è n’ na poesia che francamente

nun avrei voluto scrive manco pe’ gnente.

Vedelli core forte fin lassù

m’ha scombussolato troppo, forse de più.

 

Ma a fine c’hanno fatto er 26, pe’ noi gnente male,

me fa tornà er sorriso come se fosse sempre carnevale,

perché loro, pensanno de ave’ capito d’Icaro ‘a lezione,

avevano in odio cera e penne der grannne  e antico aquilone.

 

Mo’ volenno arrivà tanto lontano, dopo ‘a scoppola de maggio,

s’ereno riuniti tutt’assieme, con granne coraggio,

pe’ affidasse in gran segreto e senza  voto palese,

ar razzo tecnologico der sor Garcia, detto er francese.

 

Ma usà la tecnologia co’ santa pazienza

nun è cosa da romatriste senza intelligenza,

e cosi caricando  er razzo troppo a pallettoni

hanno c’entrato ‘n pieno er sole, ‘sti granni fresconi.

 

Potrei finilla qui senza fa er coro

ma nun capirebbero molti giornalisti amici loro.

In finale dopo ave’, cor derby de maggio, fatto  uff, uff,

Se so’ squajati ar sole facenno puff! puff!

E  mentre l’avo loro ner mare morì come l’affogati

Er sole, più focoso e ardente, l’ha tutti gratinati.
 

Speramo.

 

                         Decimo

 
 

20 novembre 2013

(52) LE SOCIETA’ DI CALCIO, LA BORSA E I POLLI SPENNATI (2)

(52)
20/11/13
 

     Uno non fa in tempo a descrivere  una situazione di borsa riguardante le tre società calcistiche quotate a Milano e subito, quasi  per smentirti in quel che tu hai scritto nel precedente post, rimbalzano in maniera violenta del 13% la Juve e del quasi 25% la Lazio e la Roma.

    Considerando, come detto, che la Juve lo stadio di proprietà lo ha già, questo forte rimbalzo è dovuto ad una legge sugli stadi che si avvicina o alla stessa legge che si allontana?

                                                                Decimo

 

 

16 novembre 2013

(51) LE SOCIETA’ DI CALCIO, LA BORSA E I POLLI SPENNATI.

(51)
16/11/2013 

 
 

     Può un blog sulla Lazio parlare di cose che non siano calcistiche? Forse qualcuno non ricorda che la società podistica Lazio, il suo nome, gli ideali che l’hanno vista nascere, non sono stati fatti per dare un banale supporto ad una squadra di calcio. Essere laziali è un  modo di essere, uno stato dell’anima. O si è questo o non si è laziali. Io da laziale, da uomo libero, vi voglio parlare di un’ingiustizia di questi giorni portata avanti dai soliti furbi. 

 

     Nella borsa italiana ci sono tre società di calcio quotate, la Lazio, la Juve e la Roma. Queste società non hanno quasi mai dato soddisfazioni economiche a chi ha deciso di investirci dei soldini. Tutto ciò perchè l’investitore/tifoso ha l’enorme difetto di investire su quei titoli quando ha la quasi matematica certezza delle  sottostanti vittorie sportive, e puntualmente compra sui massimi da furbacchioni che avendo fatto “provvista “ di quei titoli, quando non li voleva nessuno, sono ben contenti di venderli ai polli di turno. È accaduto anche nelle scorse settimane.

 

     A metà settembre le tre società veleggiavano stancamente intorno ai 40 centesimi la Lazio, intorno ai 20 centesimi la Juve, e poco sotto i 50 centesimi la Roma. Poi succede che la Roma inizia a fare quella incredibile serie di vittorie e il titolo incomincia a salire, mentre gli altri due restano fermi ai prezzi su menzionati, questo fino ai primi giorni di ottobre. La Roma continua a  vincere e il titolo a salire, fino a 80 centesimi e gli altri fermi.

 

      Da quel momento tutti e tre i titolo sembrano letteralmente impazziti e partono in una folle corsa al rialzo che in pochi giorni li porta a più che raddoppiare le quotazioni, fino a toccare nel durante del 16 ottobre 2013 queste quote: la Lazio 1,04 €, la Juve 0,41 e la Roma 1,98. Cosa era accaduto? Già alle prime avvisaglie dei violenti rialzi era uscita sui giornali la spiegazione al fenomeno. La legge sugli stadi aveva subito un’accelerazione e questo era stato il carburante per quanto successo. I giornali dovrebbero  informare le persone, non facilitarne la confusione mentale, e nessuno aveva rivelato due curiosi particolari. Il primo era del tutto evidente. Cosa c’entrava la Juve con quel rialzo che si addebitava alla legge sugli stadi, nessuno giornalista si era accorto che lo stadio la Juve lo aveva già? L’altro curioso particolare stava nel fatto che accelerare la legge sugli stadi avrebbe significato, nei fatti, un’accelerazione negli aumenti dei capitali necessari per richiedere i soldini per costruirli questi benedetti stadi, questo perchè gli stadi non si trovano sotto un cavolo e costano appunto soldini, e tanti, tanti, tanti. I giornali questo sapevano e questo hanno taciuto, bravi. Quello che era un serio motivo di ribasso per i titoli viene usato al contrario come argomento per giustificarne i violenti rialzi

 

     La controprova di quanto asserisco sta nel successivo comportamento delle tre società. Vi ricordate i massimi nel durante del 16 ottobre? Chi ha comprato a quei prezzi ha avuto la certificazione di aver commesso una follia economica lo stesso giorno. La Lazio da un massimo a 1,04 € chiude a 0,61, la Juve da un massimo a 0,41chiude a 0,25, e la Roma, in questo periodo la più grande anche nelle violente oscillazioni, passa da 1,98 a 1,14 euro della chiusura. Cosa è successo in quel giorno per gettare nel panico quei piccoli investitori che avevano dato fiducia a quei titoli, per caso quella benedetta legge sugli stadi stava subendo dei ritardi? Al contrario nei giorni successivi si ha conferma  che la legge sugli stadi sta diventando una realtà e i titoli che avevano rimbalzato fanno nuovi minimi di periodo con la Lazio a 0,45, la Juve a 0,22  e la Roma a 1,05 €. Forse sarà perché si chiederanno soldi al mercato? Resta il fatto che chi aveva comprato la Roma sui minimi di settembre è riuscito a guadagnare fino ad un massimo del 300%, con la Lazio avrebbe fatto oltre il 150% e con la Juve si sarebbe dovuto accontentare, poveraccio, del solo 100%.

 

     Qualcuno pagherà per quanto accaduto? Ma quando mai!

 

 

                                                                 Decimo

 

 

06 novembre 2013

(50) TIFOSI “OCCASIONALI” E CERVELLI SEMPRE SPENTI.

(50)
05/11/13
   
 Parlo da abbonato per far comprendere a chi non vuole comprendere. Sentire ogni tanto tifosi cosiddetti “organizzati” prendersela con il tifo occasionale è semplicemente ridicolo oltre che un vero e proprio atto di guerra nei confronti della propria squadra. Uno stadio gremito è sempre una opportunità, anche quando si perde. Un vasto pubblico, oltre ad un maggiore stimolo per chi gioca, porta nel tempo a maggiori disponibilità economiche per la società, è una società con più soldi può comprare giocatori migliori, ma come si fa  a spiegarlo a certi tifosi?  Questa è una vera e propria patologia dell’intelligenza. La chiamano anche Demenza peperonista latente. Ho il timore che sia incurabile.

 

                                                                      Decimo