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13 giugno 2015

(15) LA LAZIO DEI CORROTTI E LA ROMEA DEGLI ONESTI. STORIE DA LAZIO.

(15)
 
13/06/15


Visto che oggi si parla tanto di Lotito è bene dare una rinfrescata di come vanno le cose nel calcio. Non c’è scandalo calcistico dove non sia coinvolto un giocatore laziale. Beh non solo, nell’ultimo c’era per esempio, in contemporanea, il nome di un giocatore di un’altra squadra ma è stato subito cassato. Si è detto che non c’entrava nulla e sicuramente sarà stato così. Deve aver solo attraversato un brutto momento visto che in quell’epoca giocava con gli occhi di fuori, sbarrati. Ma parliamo di giocatori corrotti e di società. Papà Lenzini di fronte allo scoppiare dello scandalo scommesse disse: chi ha sbagliato paghi, e fu la Lazio a pagare per dei giocatori che al limite l’avevano danneggiata vendendosi le partite e fu mandata in serie b (sembra che poi la giustizia non sportiva abbia tratto altre conclusioni, ma comunque il danno era già fatto). Altri presidenti sembrano abbiano cercato altre strade.

A propositi di altri presidenti la storia romea è per questo stupenda. E’ la storia di come non dei giocatori infedeli, ma presidenti in carne e ossa facciano delle cosine e non sia mai stata sanzionata in alcun modo la società che quelle cosine fa, si tratti di orologi rolex o di tentativi di comprarsi un arbitro internazionale. Per aggiungere sale a questa storia dire che questo post, rispettoso di tutte le regole del fatto è stato bannato, pur con delle modifiche dai “moderatori” del forum la dice lunga, e la dice ancora di più se il post in questione era questo:

“ANCHE PER QUESTO ORGOGLIOSO DI ESSERE LAZIALE.
Non voglio parlare di tutte le altre squadre, dei loro “sistemi economici” così favoriti in questo
paese da farle diventare medagliate per molto di più di quello che si meritano, ma dell'associazione sportiva Romea. Della sua "onestà " e della
"disonestà" laziale.
Ogni volta che c'è uno scandalo delle scommesse il giocatore laziale c'è, magari all'inizio c'è anche il romeo, ma poi sparisce subito, anche se io mi ricordo uno con gli occhi sbarrati, ma così sbarrati. Eppure non tutto fila liscio. Il giocatore si vende le partite a danno della Lazio e ad essere punita è la Lazio, poi invece quando non un giocatore infedele, ma la stessa Romea regala Rolex agli arbitri o sembra aver fatto questa cosina qui, il tutto si sopisce:
Infatti si arriva dopo poco più di un anno e mezzo alla prescrizione, prescrizione che per la Lazio non sembra arrivare mai (4 anni), ma è la Lazio nella credenza del popolino la squadra dei disonesti. Gli altri tutti tirati a specchio.

Un giorno papà Lenzini invece di comprare il silenzio dell'accusatore decise da laziale, che non ha nulla da nascondere, che chi aveva sbagliato doveva pagare, e fecero pagare la squadra incolpevole e danneggiata da suoi giocatori infedeli. Degli eventuali colpevoli non voglio nemmeno parlare, da laziale delle origini non devo difendere nessuno e li vorrei tutti dentro, se colpevoli, ma probabilmente dovrebbero sospendere il campionato.”
Questo era l’articolo:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06/03/calcioscommesse-federbet-lazio-rischia-esclusione-da-competizioni-europee/1744789/

Per obiettività due siti in merito a Roma Dundee.



Ovviamente sarebbe troppo spiegare ad un romeo che se responsabilità oggettiva c’è quando una squadra è danneggiata da un suo tesserato, ancor più grave è la situazione quando è la società a tirare fuori 100 milioni per farci delle cosine…


Decimo

 

28 maggio 2015

(14) LE STORIE DI DUE POPOLI CHE NON SI INCONTRERANNO MAI. GLI SBANDIERATORI DI CANNOTTE E GLI ALTRI

(14)
28/05/15



Laziali e romeo tristi sono due popoli così diversi e al tempo cosi funzionali al reciproco disprezzo, che entrambi hanno nei confronti dell’avversario, ma questo gioco non è un gioco a somma zero, dove qualcuno vince e qualcuno perde, a fasi alterne. Al gioco dello sbandieramento delle canotte vince solo chi non le sbandiera. Gli altri perdono, sempre, per questo sono grato al Pupone e al suo popolo di esistere, se non fosse così non saprei di chi sorridere, chi prendere in giro.

Di occasioni per mostrar cannotte, nel calcio ai tempi del Pupone, la Lazio ne ha avuto di uguali alla Roma, forse anche di più. Se poi mettiamo insieme la qualità del vinto, nessuna cosa eguaglia la partita del 26 maggio con la coppa in palio. Certo, come detto in un altro articolo, questa aveva 30 milioni di cocuzze in palio, subito, ma se la Lazio li perderà con il Napoli o li vincerà sarà solo per il suo gioco. Resta che tra venti anni si parlerà di Coppa alzata in faccia e dell’altro derby, pur importante non si parlerà più, se non a livello di statistica.

Questi era i laziali nel derby del secolo, niente prese in giro, solo festa, niente odio e di fatto rispetto per gli avversari.
 
 

Questi invece erano loro, livore, odio, paura, che insieme sortiscono la loro sboccata incapacità di vivere la vita, le sue gioie, i suoi dolori, con la dovuta decenza. Scritte ridicole e gesti osceni.




A CIASCUNO IL SUO.

Romei, grazie di esistere. Ovviamente nemmeno un cane in questo gioco ridicolo che squalifica chi lo pratica, a chiedere al Pupone, bello che c’avevi sotto la maglietta quel 26 di quel fatale maggio? A pensarci questo è proprio un game over …. il suo.



Decimo









10 maggio 2015

(13) SARA’ COPPA TRENTA COCUZZE.

(13)
9/05/15


Il post lo avevo già in mente e la sconfitta della Romea a Milano non cambia nulla. Per noi saranno quattro possibili finali consecutive, con la finale probabilmente più importante di tutte, il derby del 24 maggio.

Il perché Coppa 30 Cocuzze è abbastanza ovvio. Chi va direttamente in Champion si porta a casa 30 milioni, chi arriva terzo deve sudarsi la partecipazione, per questo sarà Coppa 30 Cocuzze. La cosa bella e che solo noi saremmo arbitri del nostro destino, in un campionato dove i più ritenevano assai dubbia anche una qualificazione Europa league (io tra questi) invece ci troviamo a contendere il secondo post a chi nella sua sempre piena bacheca delle chiacchere e dei sogni irrealizzati, aveva puntato tanti obbiettivi. Lo scudetto, la Champion dopo Manchester, poi l’Europa league e poi quella che non manca mai, la stelletta d’argento, che li ha portati invece solo alla coppa in faccia e alla medaglia del secondino d’argento.

Ora i romei sono un punto sopra noi ma noi abbiamo una partita in più. La cosa bella di questa coppa sta in questo: averla o non averla dipenderà solo da noi. Noi, non altri, saremo gli artefici del nostro destino, saremo noi a perderla o vincerla e un uomo che è padrone del suo futuro è un uomo che ha già vinto.

Decimo

 

03 maggio 2015

(12) FINALE DI COPPA ITALIA I ROMEI VORREBBERO ABOLIRLA A MAGGIO.

  (12)
  01/05/15
 


Dopo il 26 di maggio il derby con la coppa in faccia si arricchisce di un altro capitolo. Coppa Italia primavera. Il 24 aprile c’era stata la finale di andata vinta dalla Roma per 1 a 0 su gol di Verde che si fa parare un rigore ma sulla respinta mette in rete. Sembrava fatta per la Roma anche perché veniva annullato un gol alla Lazio al 95° per fuorigioco ma poi è venuto Maggio, maggio il fausto, e la coppa Italia primavera che i piccoli romei pregustavano già nelle loro mani è stata vinta dalla Lazio, per differenza reti, avendo vinto la partita di ritorno per 2 a 0.


Nimmanco er derby de li piccoletti,

si quello principiato co’ ‘n rigore d’avanti a tutti,

so’ riusciti a vince co’ determinazione

questi che dei romani so’ solo n’imitazione.


E come ne e storie de li Romei grandicelli

che ‘n finale persero giocanno da bulli,

questi pensavano d’avecce a coppa gia ‘n saccoccia

e s’erano acchittati pe’fa ‘na gran bisboccia.


Poi come succede in ogni sfida a tutto campo

tra quelli seri e quelli che perdeno solo tempo

er ritorno nun è stato er trionfo sognato

solo n’artro dramma da li Laziali evidenziato.

Decimo





 

26 aprile 2015

(11) PARLIAMO DI PALLOTTA E DI STRISCIONI.

(11)
25/04/15
 


Tra pochi minuti la Romea sarà in campo a Milano, ma proprio per questo non voglio parlare di pallone in senso stretto ma di altro. Plaudo al sor Pallotta, l’americano che non avendo ben compreso quale era, è, la quadra di Roma, scelse la Romea. A tal proposito rispolvero una mia poesia di qualche anno fa (So’ tornati l’americani). Ha non una ma cento volte ragione contro dei tifosi che sproloquiano di brutto su cosa dovrebbe essere una partita di pallone e non sanno neanche rispettare il dolore di una madre a cui è stato ucciso il figlio da un signore da cui nemmeno prendono le distanze.

Dell’iniziativa della polizia per dimostrare che loro non c’entrano nulla su quello che certi tifosi introducono alla stadio ci sarebbe da stendere un velo pietoso. Vengono impiegati poliziotti per dimostrare quanto sono furbi i tifosi e quanto sia difficile controllarli. Ma le cose non stanno così e i vertici della polizia di Stato lo dovrebbero sapere benissimo. Non ci sarebbero nascondigli di alcun tipo con qualche cane antidroga e antipolvere da sparo in più e molti poliziotti “tastatori in meno”. Su come vengono portati all’interno degli stadi striscioni proibiti per quelle giustificazioni in certi paesi salterebbero i responsabili dell’ordine pubblico.



Secondo questi signori allo stadio vengono portate singole lettere di uno striscione e poi riassemblate in loco. Ogni striscione apparso ha al contrario le caratteristiche di quello in foto, in questo caso 30 metri di pezzo unico. Sostenere il contrario è grave, vuol dire non comprendere le complicità che negli stadi permettono l’intromissione di materiale illecito. Non voglio neanche pensare ad altro…

Decimo

 

21 aprile 2015

(10) RICETTA PE’ FA’ LI GUFI FRITTI DORATI.

(10)
21/04/15



Domenica c’è stata una moria di gufi tarmente estesa allo stadio Olimpico che il loro prezzo e letteralmente crollato. La loro carne non è proprio il massimo, ma per chi non l’ha mai assaggiata è er momento de tojese no sfizio, visto che è quasi regalata.

Solo un accorgimento, anzi due. Il mondo migliore di mangiare il gufo romeo peperonista è farlo fritto dorato, magari ripassato nell’ovo ma “conditio sine qua non”, altrimenti è immangiabile spurgarlo ‘na trentina de giorni sotto l’acqua corrente come si fusse un conijo.

Si lo so che un conijo se spurga solo pe’ na mezza giornata, ma capirete questi so gufi morti con tutta qua’ bile ‘n corpo, che se non li spurgate bene so’ quasi velenosi. Come detto co’ ‘na trentina de giorni dovrebbero essere spurgati e pronti pe’ esse magnati, se ponno magnà a sera del derby.


L’aquila invece s’è fritta da sola in quel di Torino, d’altronde come si può pensare che una squadra senza difesa possa attaccare senza problemi la Juve e uscirne indenne dallo stadio di Torino? Ora lo dovremmo avere imparato e per fortuna con pochi danni, visto che appunto eravamo senza difesa e nun c’era nisuna coppa in palio, e poi l’artri, i romei, già avevano messo a freccia p’er sorpasso, ma quer muro nun s’è scansato e sapete com’è annata a finì … Che bello!



Decimo



 

18 aprile 2015

(9) OGGI E’ GIORNO DI BATTAGLIA … DI RIMPIANTINI … E DI GUFI ROSICANTISSIMI

(9)
18/04/15


Certo che un po’ straniti lo sono. Diciamo tanto assai. Questo per loro è stato un anno particolare. Lo scudetto estivo sempre loro (e chi je lo po’ toje?) s’era allungato puro in scudetto autunnale, scudetto quasi in saccoccia. Poi la partenza a razzo in Champions aveva fatto balenare l’idea che la vendemmia romea sarebbe stata piena. E poi l’Europa League, co’ loro che so’ mostri de bravura, je sembrava cosa fatta, pe’ nun parlà de coppa Italia, de la stelletta per la decima. Qui de decime c’e so’ ancora l’antiche marchette e l’armadi capienti ordinati pe fa’ posto ai trofei in arivo so’ pieni si … ma de sogni infranti. Da primini so diventati irrimediabilmente secondini con tendenza “terzini” e oggi si troveranno a gufacce in memoria dell’amichi de sempre.
 
PARLANO ... PARLANO ... E POI PARLANO ...
1972/1973 Juventini e romanisti festeggiano sul prato dell'Olimpico la vittoria della Juve che così vince lo scudetto ai danni dell Lazio


Noi al contrario ci ritroviamo ad affrontare la prima in campionato con spirito combattivo, anche se con un difesa d’emergenza devastata dalle intemperanza avversarie ma soprattutto da un arbitro rispettoso delle tradizioni, alla vigilia di un incontro importante con la signora d’Italia. Sono convinti che questo è stato un anno straordinario, molti di noi pensavano che saremmo stati prigionieri del drago Claudio, e invece… Bisognerà pur riparlare der sor Claudio, della sua nascita romea, ma anche di tutto il resto. Questa squadra, questo allenatore, non sono stati trovati sotto un cavolo, qualcuno l’ha costruita e dovremmo dare meriti a chi lo ha fatto. Di Lotito dovremmo riparlare. Il romeo che entra prepotentemente nella storia della Lazio e che per caso ne diventa…

Perché rimpianti? Mi sembra evidente il perché. Siamo l’attacco più forte del campionato e il primo rigore datoci in questo campionato è stato nel girone di ritorno, aiutini arbitrali zero virgola zero. Prendere a pallonate un Genoa e perdere 6 punti nun è er massimo. Come perdere cor Milan dopo aver avuto se non ricordo male oltre 10 calci d’angolo a 1, e poi tanti punti persi in giro … che in questo campionato ci hanno fatto comunque vincere il seminatore d’oro per i punti persi. Oggi ce tocca la Juve, la più grande, comunque vada sarà partita da Lazio … Resta che l’anno prossimo non dovremmo perdere un’iniziale marea di punti per capire chi siamo.

Decimo

 


16 aprile 2015

(08) TUTTO CAMBIA, GLI ARBITRI MAI.

(08)
15/04/15
 
Quando una partita finisce 4 a 0 e ci sono tre ammoniti, un espulso e due giocatori rotti, ti giocheresti casa pensando quanto siano stati puzzoni quelli che hanno perso 4 a zero, come siano stati capaci di fare i cattivoni. Dicevo ti giocheresti casa, e la perderesti, perché l’arbitro di Lazio Empoli 4 a 0, ci da una diversa interpretazioni dei fatti.
 
I tre ammoniti sono laziali, come l’espulso. Come i giocatori rotti. La Lazio non avrà giocatori importantissimi come De Vrij, avrà una difesa raffazzonata, senza Cavanda (doppia ammonizione) e Novaretti (espulso). Quest’ultimo in maniera vergognosa non avendo nemmeno sfiorato l’avversario che avrebbe dovuto essere ammonito per simulazione.
 
Un ex arbitro internazionale a sos arbitri, Massimo Chiesa, dice che questo è stato l’errore più grave commesso da un arbitro nella giornata; il secondo a suo dire è stato la concessione di un rigore inesistente a favore del Cascone dal futuro assicurato. Qualcuno potrebbe dire che gli errori si compensano. Alla Romea hanno regalato un rigore inesistente e alla Lazio scientemente decimato la difesa. Qualcuno vuol mettere insieme questi infortuni e il fatto che sia Lazio che Romea lottano per il secondo posto? Ma cosa mi dite mai!!! Comunque un risultato immediato è stato raggiunto, chissà come si chiama il prossimo avversario della Lazio?
 
Ma gli arbitri appena possono aiutano il club biancoceleste (pe’  ‘a scesa), visto che il primo rigore all’attacco più forte del campionato glielo hanno concesso a girone di ritorno iniziato. Una vergogna infinita. A Roma se dice: ave’ er **** ‘n faccia. (chiedi a mamma, è capace che te spiega cosa significa)
 
Decimo.
 
Agli arbitri non insegnano psicologia vista che non comprendono che una squadra che sta stravincendo non è in generale intenzionata a fare una partita fallosa, a parte ovviamente la Lazio per il Pelluzzo a cui domanderei volentieri una cosa: Cosa pensava sarebbe successo se fosse stata la Lazio a perdere per quattro a zero, forse che je sparava a quelli dell’Empoli?
 

12 aprile 2015

(07) PASQUA E’ PASSATA CO’ L’ALLUPETTATI ANCORA VIVI E SECONDINI.

(7)
12/04/15


L’avevo detto nella poesia “So’ ancora vivi” che Pasqua sarebbe stata come sempre strage di abbacchi veri ma non di quelli allupettati (vedi poesia “L’abbacchio allupettato”), ma non sarà sempre Pasqua benevola per loro. Il calcio è un gioco strano dove ti può anche riuscire il giochino di fare solo un tiro in porta, vedere il tuo portiere fare il mostro e vincere la partita come a loro è capitato con il Napoli e restare secondini, per il momento, ma capita una volta nella vita …

 
Per i romei credo che d’ora in poi ogni domenica sarà Pasqua, per una coppa lunga un derby, ma di questo riparleRemo se Romolo è d’accordo …



Decimo



28 marzo 2015

(06) SO’ ANCORA VIVI.

(06)
25/03/15

Passeranno ‘na bona Pasqua, stavolta “l’abbacchi allupettati” la prima Pasqua l’ha passata, ma qualcosa mi dice che quest’anno ce ne saranno altre di Pasqua…

SO’ ANCORA VIVI.

Sembravano tutti definitivamente morti

gnente pareva ne potesse risollevà ‘e sorti,

poi ar momento d’esalà l’urtimo respiro

i tre punti cor Cesena so’ stati ossigeno puro.



Tanto è bastato pe falli ‘n poco respirà

e pe’ nun fasse da quelli d’a Lazio sorpassà.

E così i romei da poco, sta manica de cippe,

so’ tutti contenti d’avè sarvato ‘e chiappe.



Ma er sorpasso ve peserà come un macigno

su quer muso romeo, su quer brutto grugno.

Me sa che sta storia non finisce qua

e dopo er derby chi sta avanti se vedrà.



Poi tornanno a voi, ma che parlate a fa,

quant’erano ‘e vittorie che dovevate festeggià?

Scudetto, Europa league, coppa Italia e coppa co’ l’orecchie.

Avete perso tutto? No sbajate, ve resteno ‘e petecchie.



Decimo

Riproduzione riservata














10 marzo 2015

(05) I RIBELLI E GLI EGUALI

(5)
20/02/2015

 


 

In un epoca brutta, che v’o dico a fa,

pe’ tutta quanta l’intera umanità,

nove regazzi notanno contro corente

diedero vita a ‘n sogno unico, splendente.

 

All’arba de ‘n secolo co’ ‘n nazionalismo demenziale,

che avrebbe fatto d’omini ‘na strage gnente male,

diedero vita a ‘n sogno de  sport che tutto affratella,

l’unica cosa che colora sta vita, c’a rende più bella.

 

E così ‘o  sport olimpico, universale, che ‘e guerre fa cessà

fu portato a Roma  da ‘na granne umanità,

e pe’ fa capi ch’er sogno era de granne portata

co’ i colori der cielo ‘a Lazio fu abbandierata.

 

Se potrebbe chiude qui co’ sto sogno controcorrente

de nove ragazzi de Roma c’hanno acceso la mente

ma quelli hanno fatto de tutto, mejo de più

se so sentiti eguali, se so dati der tu.

 

Concludendo, in un’epoca buia senza pari,

co’ tanti servi e  puro co’  tanti somari,

decisero d’esse ribelli, contro corente,

e d’esse puro eguali, uguali tra la gente.

 

                      Decimo

 

riproduzione vietata.

 

26 febbraio 2015

(04) 'A RESIDENZA.


(04)

20/02/15

 
Da quello che capisco sono uno dei pochi che riesce a realizzare che
una società che si richiama gli ideali olimpici, universali dello sport che
affratella i popoli e fa cessare le guerre non centra nulla con i buuh razzisti
spacciati per goliardia. Figuriamoci se posso giustificare che per uno
spettacolo che dovrebbe essere stupendo ci possano essere violenti
disposti a mettere a ferro e fuoco una città. Una volta il calcio a Roma era
sfottò, risposte salaci, arguzia. Ai derby si andava insieme al tuo amico “difettato”
dell’altra sponda, e poi magari, per chi perdeva, c’era il taglio dei capelli,
il bagno in fontana, un giro in mutande, una cena da pagare, poi sono arrivati
i mostri.

Per me abruzzesi, romani, laziali, milanesi, lombardi, sono la stessa cosa, ma
questa poesia me scappava come se dice, proprio de fora, scusate…

 

Poi uno dice che fa male a parlavve così
ma quanno ve consijavo de ‘sta fermi lì
c’avrò avuto più che ‘na bona ragione
pe’ non favve cambià residenza e regione.

Che nun se capiva che n’ abbruzzese,
de brutt’aspetto e de poche pretese,
mai sarebbe dovuto venì qui tra i pochi romani
che pe’ lui so rimasti sempre marziani?


Mo’, ortre tutto, c’è pe’ giunta ‘a beffaccia
che c’hanno sfregiato puro a’ barcaccia,
e tutto questo perche Italo, er romeo abbruzzese,
se spacciò pe’ romano invece de restà corropolese.

                               Decimo

Ps. Certo come vanno le cose in questo paese e negli altri. Qui migliaia di persone hanno occupato il centro storico, deturpato una delle più belle fontane  al mondo, in una delle più belle piazze del pianeta e cosa succede? Ventidue arresti, già ovviamente rilasciati. I tifosi della Lazio in Polonia sono stati arrestati in centinaia, anche solo per aver camminato sui marciapiedi, e alcuni ci sono stati mesi in galera, senza aver sfregiato nessun monumento, solo per aver bloccato il traffico pedonale agli pedoni. Vedere in merito questo vecchio post:  POLONIA UEFA VINCONO CONTRO I TIFOSI CALCIO 149 A 0? CONTRO IL RAZZISMO O SOLO CONTRO I TIFOSI?
 

24 gennaio 2015

(03) DALLA MAGLIETTA DEL -9 AGLI IDEALI DELLA PODISTICA LAZIO

(03)
24/01/15



Che da un poco di tempo il signor Lotito ce la metta apparentemente tutta per accontentare i tifosi della Lazio è sotto gli occhi di tutti. La maglietta del – 9 con l’aquila stilizzata, va in questa direzione, ma di strada ne dovrà ancora fare per i pochi che sanno cosa significa essere laziali e che comprendono come lui non lo sia mai stato, almeno per gran parte della sua vita.



Ora ci sono certi tifosi contentissimi di questa bella iniziativa, ma in fondo ai loro cuori c’è quasi un travisare, la storia della Lazio è bella per altro, o perlomeno per molto di più che per essere rappresentata da un’aquila. Se Lotito capisse sarebbe un altro eroe per caso di questa storia stupenda e incredibile.



Decimo





16 gennaio 2015

(02) IL DOPO DERBY. LE PEPERONARIE.

(02)
15/01/15

Cosa sono le peperonarie? Sono storie di romeotristi che in ogni momento della loro vita esaltano la figura del Rugantino, del “quanto me ne hanno date ma quanto gliene ho dette”, che li rappresenta splendidamente. Purtroppo è presente anche in sedicenti laziali, meglio in solo “pittati di blu”.

Sentire in curva nord il “vincerete, vincerete, vincerete il tricolor”, in tonalità sfottò rivolto ad una squadra che in quel momento è prima in classifica, che senso ha?

Splendida la peperonata di Garcia appena dopo il derby, che raggiunta la Juve se ne esce con: “Avrei preferito essere primo da solo”, dimostrando cosi di essere l’apoteosi del peperonismo, per due evidenti motivi. Il primo è che la Roma per quello visto in campo non meritava il pareggio, figuriamoci una vittoria. Il secondo motivo sta nel dare per scontato che la Juve avrebbe perso in serata, quando poi succederà l’esatto contrario.

A Garcia fa da spalla un peperonico Lotito che non trova di meglio che giocarsi per celia la presidenza della Lazio affermando che la Roma non vincerà lo scudetto, quando in quel momento è virtualmente prima.

Per ultime le polemiche sul selfie di Totti. Ci dovrebbe essere un regolamento sulle modalità nel festeggiare i gol segnati, ma al di là di questo come non vedere nell’ex giovane peperones dei sensibili miglioramenti. A costo di notevoli sacrifici la sua dizione è migliorata, non sputa più e non rincorre nel campo l’avversario per fargli male e dargli calci anche in testa, da parecchio tempo. Non chiede più in maniera parossistica l’ammonizione o altro dell’avversario come faceva prima.

Resta il fatto che Totti si è comunque preso una rivincita. Per tanto tempo ci ha fatto vincere derby non entrando mai in campo con la testa, con De Rossi e qualcun altro, ora si può dire che ha pareggiato da solo. Questo la sportività dei veri laziali lo deve riconoscere.

Sul suo vizietto di irridere l’avversario con magliette al seguito si notano anche li dei miglioramenti non si quanto imputabili alla ritrovata “sportività” del soggetto e quanto dovuti ai risultati calcistici degli avversari che glielo hanno impedito. Considerando che anche altri giocatori romeotristi sono stati contagiati dal vizietto di deve presumere che li il capitano con tante p non è assolutamente migliorato. Per questo resta per lui la domanda del secolo, ma il 26 maggio 2013 che maglietta indossavi sotto?

Decimo

 

10 gennaio 2015

(01) E’ANCORA DERBY E COME SEMPRE LORO HANNO GIA’ VINTO.

(01)
9/01/15

Centoquindici anni fa 9 ragazzi di Roma fondarono una squadra richiamandosi allo sport olimpico, universale che affratella i popoli. Lo fecero in un’epoca in cui il nazionalismo becero produceva, ed avrebbe prodotto ancora più morti con la I^ guerra mondiale. Il suo primo presidente non si volle mai firmare come tale ma solo “per” il presidente, perché riteneva i laziali uguali tra di loro.

Definire i laziali della nascita ribelli è certamente un atto d’amore, ma che non travisa assolutamente le ragioni che hanno visto nascere la società podistica Lazio. Ora tra irriducili iper nazionalisti e lotitiani d’hoc questa squadra ha poco a vedere con la Lazio delle origini e con i veri laziali ma sembra che non se ne trovano mille per rifondare una società che vide la luce grazie a nove ragazzi.

Questa squadra è meno forte della Romea ma è più squadra, come accade spesso con questa Romea tecnicamente più forte ma poi sul campo… I laziali veri confidano come sempre nell’esasperata visione del derby da parte dei loro più rinomati giocatori. Per Totti e company è sempre il derby della vita, per noi un'altra partita di pallone… Per questo domenica sarò allo stadio, non per la lotitiana irriducibile, ma per onorare la squadra di nove ragazzi. La squadra dei ribelli e degli uguali.



Decimo