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29 aprile 2014

(23) Quello che Non si Dice Sulla Sporca Guerra in Ucraina

(23)
29/04/14 
 

Questo è l’articolo demenziale apparso su rischio calcolato, sito di economia e finanza con 20/30mila contatti giornalieri. L’ho segnalato alle radio laziali, ma non mi sembra che abbiano approfondito. Di seguito la mia risposta sullo stesso blog.

 

Quello che Non si Dice Sulla Sporca Guerra in Ucraina

27 aprile 2014Di FunnyKing

 






(ultra’ della Lazio)

Vi racconto una storia inventata, utizanndo i nomi italiani presi a caso (e mi scuso in anticipo se qualcuno si offende, si tratta di un esempio di pura fantasia):



Immaginate che a Roma inizino delle manifestazioni contro il governo Renzi, in quanto Renzi si rifiuta di mandare truppe in Siria.

 

Il giorno dopo ci sono migliaia di persone in piazza con slogan, bandiere, striscioni tutto già pronto e ben concertato. Alcune influenti personalità italiane, francesi,polacche, americane, lituane organizzino per il centro di Roma concerti gratuiti, cibo gratuito, alcol gratuito e altri spettacolo di intrattenimento oltre a pagare un piccolo stipendio ai manifestanti.

 

Con il passare del tempo la manifestazione si fa piu violenta ma la polizia guidata da Renzi non reagisce alle provocazioni passano i mesi e i manifestanti non sono piu dei campagnoli venuti a Roma per stare a sbafo nella capitale ma sono gli Ultra di destra della Lazio insieme ad ultra di altre citta gemellate coi laziali.

 

Gli scontri si fanno violenti e cominciano a girare armi fornite agli ultra laziali da diplomatici stranieri, ci sono i primi morti.  Renzi e solo al comando e si rivela un omino piccolo piccolo, ma fortunatamente la situazione NON degenera del tutto.

 

Purtroppo stanno per finire i giochi di Soci e molte potenze Nato temono che l’Austria (dove come noto lo sport nazionale è lo Sci Alpino) possa aiutare Renzi e allora bisogna affrettare i tempi.

 

Oltre agli ultra della Lazio vengono mandati in piazza soldati Italiani addestrati in Polonia e Lituania come contractor, rientra il gruppo di italiani (200) che combattevano in afganistan, entrano specialisti americani, polacchi, israeliani e gli scontri con la polizia diventano durissimi.

 

Renzi propone di dimettersi in anticipo entro fine anno ma la folla non si accontenta, vuole la sua testa!! Nessuno piu ricorda perché e in piazza, ma solo che si vuole la testa di Renzi. Dal nulla compaiono cecchini super professionisti che sparano sia sulla polizia italiana che sugli ultra laziali (ovviamente non sulla gente normale, non sui giornalisti che si trovano nel punto giusto) la situazione degenera e i laziali riescono a prendere tutti gli edifici del potere.

 

Renzi e costretto a fuggire nonostante il giorno precedente avesse firmato un accordo, a quel punto personaggi squallidissimi tipo De Benedetti, Toto Riina e altri Corleonesi si piazzano al governo e si autoproclamano presidente e primo ministro.

 

Il primo giorno cosa fanno:

·         Amnistia per tutti i laziali che hanno ucciso in piazza a Roma.

·         Divieto di usare il dialetto Veneto e il dialetto Lombardo

·         Liberano un noto criminale dal carcere e lo portano a palazzo madama.

·         minacciano un paese vicino e amico di togliergli le basi in Italia nonostante un contratto valido fino al 2043.

Obama e la nato plaudono e legittimano subito il governo di Riina e De Benedetti. la stampa inneggia a loro in tutto il mondo, Il papa li incontra De Benedetti. Un vero tripudio.

 

Dopo la cacciata di Renzi la situazione economica crolla, nessuno investe piu nel paese, vengono licenziati giudici, politici, poliziotti, amministratori, sindaci e al loro posto vengono messi ultra della lazio i quali vengono armati e coccolati oltre ogni limite.

 

Il Veneto e la Lombardia (note regioni filo-austriaca in cui si parla un dilaetto simile al tedesco) non ci stanno!

 

Non vogliono sottostare ai fascisti laziali e vogliono fare il referendum come hanno già fatto, vincendo , in Trentino Alto Adige ormai diventato un raegione dell’Austria seppure non riconosciuta da “(quasi tutta la) comunità internazionale”.

 

A questo punto il presidente del consiglio ad interim De Benedetti spalleggiato dalla Nato reagisce e dichiara i cittadini del Lombardo Veneto, terroristi e fiancheggiatori della potenza straniera Austriaca.

 

De Benedetti decide di mandare tutto l’esercito al nord capitanato dagli Ultrà della Lazio i quali tra l’altro si candidano al ruolo di partito e cercano di mettere il loro leader alla presidenza del paese.

 

Nella città di Casal Pusterlengo la popolazione si barrica e cerca di non fare entrare i fascisti laziali in città. Sono semplici cittadini lombardi uomini, donne, bambini non organizzati, ma i Laziali insistono, la stampa mondiale li incita e nel frattempo i Laziali Ultrà, per finanziarsi si fanno dare a Roma il pizzo da piccoli commercianti e povere prostitute e nei paesi intorno alla loro accampamento militare in Lombardia cominciano a rubacchiare qua e la.. e ha picchiare i giovani del posto.

 

La Nato e Obama è con loro :  daglieeee contro i lombardo-veneti filo-austriaci!!!!

 

L’austria preoccupata per la situazione è pronta ad aiutare i suoi vicini sposta delle truppe vicino al brennero, da parte austriaca e viene massacrata mediaticamente e sanzionata da tutto il g7 , il suo presidente è attaccato personalmente ogni giorno, si arriva al punto che la cantante Madonna  gli da pure del Gay (ieri)…nel frattempo il mediterraneo e pieno di navi da guerra francesi e americane, Renzi si e nascosto a Villach (comunque un bel posto) e i pecoroni guardano Lilly Gruber e Mentana che 24 ore su 24 passano il tempo a insultare il presidente austriaco.

 

FINE DELLA STORIELLA DI PURA INVENZIONE

Poi grazie ai potenti mezzi di Rischio Calcolato ho sottolineato in rosso la parte della storia che nessuno vi racconta (in Italia).

Le squadracce di Parvi Sektor si finanziano a Kiev e nell’Ovest gestendo la piccola criminalità (per ora) e stanno cominciando a fare appunto le squadracce nell’est, pestando, terrorizzando, rubando. Kiev ha un problema, trova forti resistenze nel suo stesso esercito per eseguire l’ordine di sparare e uccidere altri cittadini Ucraini (si beh, quelli che qui vengono chiamati “filo russi” manco fossero di un altra nazione). Il punto è portare la Russia all’intervento e in effetti fossi Ucraino (anche dell’Ovest) non vedrei l’ora di accogliere i carri armati di mosca. Dunque il “nostri bravi ragazzi” del Pravi Sektor stanno facendo il lavoro sporco, ed è gente pericolosissima, ignorante e che pensa di avere una missione di Stato. Il male assoluto insomma.

 


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SOCIETA' PODISTICA LAZIO. LA SOCIETA' DEI RIBELLI E DEGLI EGUALI
Caro Funny, gradirei il nome del suo spacciatore. No, non è per uso personale, il mio cervello riesce a produrre alla bisogna tali e tante endorfine e adrenalina da non dover comprare droghe artificiali, ma solo per indirizzare altri poveri di spirito, verso sostante psicotrope meno devastanti.

Il travisare, lo generalizzare, sono uno dei principali veicoli con i quali una umanità ignobile giustifica poi dei suoi comportamenti nei confronti di altri suoi simili. Tolga il laziale “violento e fascista” e lo sostituisca con lo “zingaro che puzza” e “con “l’ebreo avido e affamatore”. L’assurdo di tutto questo violento e sbagliato generalizzare, è che lei lo fa per una causa che anch’io, stante i rapporti di forza e le condizioni geo politiche, ritengo giusta.

Io sostengo che la storia della Lazio è in sintesi la storia dell’umanità,
e capirà dopo il perché, d’altronde ho letto tanti post demenziali che può
usarmi la cortesia di perdere un po’ del suo tempo con il mio. Dunque la Lazio, meglio la Società podistica Lazio nasce il 9 gennaio del 1900, per volontà di nove ragazzi di Roma che volendo partecipare a gare podistiche si sarebbero dovuti iscrivere a qualche società. Loro decisero di fondarne una. Fu la società dei ribelli e degli uguali e le spiego il perché.
Squadra dei ribelli perché in un’epoca in cui il bieco, sottolineo, bieco nazionalismo, produceva e avrebbe prodotto ancor di più con la prima guerra mondiale milioni di morti, con soldati che pur con le stesse idee, la stessa religione, e gli stessi interessi si scannavano tra di loro, per il piacere del mercante di cannoni di turno, conquistando e perdendo 30 metri di trincea, giorno dopo giorno, loro, i nove ragazzi, decisero di essere altro. Si richiamarono agli ideali de coubertiniani delle prima olimpiade moderna e quindi l’ideale dello sport che fa cessare le guerre, che affratella i popoli, senza distinzioni di nazionalità, censo, religione, razza, e sesso, divenne il loro ideale. Per sopra mercato decisero di prendere i colori della stato estero che da sempre aveva ospitato le olimpiadi, ovvove! ovvove! ovvove! per ogni ultra nazionalista che si rispetti. Fu cosi che i colori del bianco e del celeste, i colori del cielo e degli uomini liberi diventarono i suoi colori.

Società di eguali perché l’ispiratore di quel progetto, Luigi Bigiarelli, di fatto il suo primo presidente, non si volle mai firmare come tale ritenendo la Società podistica Lazio una squadra di eguali. Questa è la più bella storia italiana di come sia nata una società sportiva, che a tutt’oggi, è la più grande polisportiva europea con 44 sezioni, ed è certamente una delle più belle storie al mondo. La Lazio si contrappose ad un progetto di parte del fascismo che la voleva fusa con altre due squadre romane, la Fortitudo e l’Alba, società oberate di debiti, di cui solo in parte la Società sportiva Lazio si voleva far carico. Solo dopo quel rifiuto i gerarchi che avevano portato avanti il progetto fusero la Fortitudo e l’Alba con il Roman del banchiere Sacerdoti che fornì la neonata società Roma di una dote di 500.000 lire; fu così che nacque un’altra società nazionalprovinciale, come definisco la gran pare delle società calcistiche italiane, le famose squadre della parrocchietta, il mi sun de Milan e son del Milan o il so’ de Roma e so’ da Roma.

Ma torniamo alla Lazio. Come tutte le storie belle c’è il desiderio negli umani, il ridicolo popolo che abita il pianeta terra di sporcare, travisare storie bellissime per sostituirle spesso con ignobili. Si ricorderà la storia di Cassandra, leggendaria figura di donna piena di coraggio e buonsenso,
che amava così tanto il suo popolo da decidere di non sopravvivergli. Certo non ci voleva Cassandra a dire che se tu “rompevi i coglioni” (licenza poetica) a un re greco rubannoje la moje cercavi rogna e se rompevi le mura e le porte della tua città pe’ facce entrà un cavallo greco senza controllà gnente te la stavi a cercà. Bene molti umani, lettori dell’Iliade, la stragrande maggioranza (lei è tra questi?) hanno definito Cassandra profetessa di sventura dimostrando così l'inutilità delle loro letture. Non era Cassandra a portare sfiga ma loro, i lettori dell’Illiade, non capendo nulla, ad essere più coglioni dei Troiani, che per lo meno tali erano solo per volontà degli dei.

Fai a qualcuno una cattiveria e te ne sarà riconoscente per la vita, ma porgi l’altra guancia e ti metterano su di una croce. Poi, dopo averti ucciso formeranno eserciti in tuo nome e andranno per il mondo ad uccidere chi non si convertirà in nome tuo. Bel modo di travisare vero?

Si ricorderà certo di Ben, di Adolf, di Joseph, di Pol Pot, hanno portato alla rovina i paesi da loro guidati e c’è ancora chi li rimpiange, ma è quasi difficile incontrare qualcuno che sia grato ad Alcide De Gasperi, l’uomo che ricostruì l’Italia.

Io senza bandiere sono un laziale, non un tifoso di una squadra di calcio, perché il laziale, per essere tale, deve richiamarsi agli ideali di cui le accennavo prima e so che ci sono sedicenti tifosi della Lazio
che ignorando come è nata, la caricano di orride storie che non c’entrano nulla. Lo sport molto in voga in quasi tutte le curve italiane dove ci sono infiltrazioni di destra, è prendersela con gli ebrei in generale, perché questi signori, come tutti mi sembra, chi più chi meno, si sentono in vena di dire sciocchezze che sono poi anche antistoriche. Qualcuno gli dovrebbe pur dire, prima o poi, che gli ebrei sono stati il gruppo sociale/religioso che ha dato percentualmente un contributo numerico al nascente partito fascista come nessun altro gruppo mai. Questo succede quando non si comprende la storia. Che sia un laziale a dirlo non è casuale.

Sempre per restare in tema di travisazione la Lazio, la società dei violenti (vero?) è una delle poche squadre ad aver avuto un proprio tifoso ucciso sugli spalti, vittima dei “pacifici” tifosi avversari, che di razzi per offendere quel giorno ne tirarono due. Ovviamente sempre i “pacifici” tifosi della squadra avversaria per decenni scrissero sui muri inneggiando a quell’assassinio. Sono gli stessi “pacifici” che pochi anni fa si organizzarono in un centinaio per andare a spezzare solo qualche osso ai “violenti” tifosi avversari con famiglie al seguito (deve essere un’arma impropria segreta dei laziali) nel silenzio clamoroso, clamoroso, ripeto clamoroso, di tutta la stampa romana e senza che la polizia riuscisse a prevenire, fermare, arrestare chicchessia. Ovviamente mi assumo la responsabilità di quanto scrivo, avrò pure il nick name ma dietro c’è il mio nome.

Che il popolo laziale, che i laziali, eccetto qualcuno che non ha ben compreso cosa significhi essere laziale, siano un popolo pacifico dedito ad attività sportive è dato non solo dal fatto che come le dicevo abbiamo 44 sezioni sportive ma proprio perché richiamandoci a quegli ideali una partita di rugby, di pallanuoto o di calcio per noi è solo una partita, in cui si dovrà rispettare l’avversario che ti rispetta e magari rispondere per le rime a chi è antisportivo, ma non sarà mai la partita della vita come per altri, perché il laziale tra l'avere e l'essere ha scelto dalla sua nascita l'essere.

Forse lei in Svizzera non ha ben presente la situazione romana ma noi, i "violenti", abbiamo un presidente che siamo in molti a non amare eppure nessun “laziale violento e fascista" ha fatto un gesto di protesta men
che corretto. Se fosse capitato ad altri non sarebbe andata così liscia. Quindi il prendere come esempio i “violenti e fascisti" tifosi laziali non glielo permetto. Solo domenica o sabato passato mi sono dovuto sorbire un forza Roma da un certo ultranovantenne che nel corso della
sua vita ha visto non il calcio, ma tutto lo sport con una certa puzza al naso e stavolta Eugenio sbaglia tutto pure sul calcio (i maligni direbbero come sempre).

Ovviamente lei mi dirà che ho, come molti sciocchi, visto solo il dito e non la luna che il suo dito indicava. Vede quando tra voi umani si travisano le cose, e non mi riferisco solo alla Lazio, anche il dito che indica ha una sua importanza. La prossima volta, prima di fare esempi poco calzanti si informi, magari rilegga l’Iliade alla luce di quanto le ho detto. Buona giornata. 

(22) RIPRENDIAMOCI I NOSTRI SOGNI.

(22)
20/04/14


 

Questo è un post in risposta ad un tifoso del Bari che aveva voglia di piangersi addosso.

Se invece di essere tifosi di squadre di calcio, spesso gestite da mascalzoni vogliosi di guadagnarci sopra con delle campagne acquisti fatte ad arte, o usate come trampolino di lancio per avventure politiche, facessimo altro?

 Se invece di essere "clienti" del presidente di turno, o comunque gente senza alcun diritto, al punto tale che il solito tronfio presidente ducetto può pensare di dare a chi gli pare, o di fare quello che gli pare di una squadra di calcio, scordandosi che una squadra di calcio è nulla senza i suoi tifosi, se decidessimo di fare altro, appunto, non daremmo un colpo mortale a questo sistema diventato arrogante, ignobile?

Affermi che voi del Bari siete 30 mila a partita e 10 mila in trasferta e poi vi piangete addosso in attesa che qualche arabo, americano, indiano, cinese, gente mille anni lontano da voi, decida di guadagnare sui vostri sogni? Creiamo noi nuove squadre che siano solo nostre e che facciano di tutto per spazzare via questo ignobile commercio che ha trasformato lo sport più bello al mondo in un affare di mercanti, dove una sogno diventa proprietà di qualcuno solo perché ne detiene la maggioranza delle azioni.

Visto che il sogno di chi ha fondato una società, di chi vi gioca, e di chi la sostiene sugli spalti, per questi signori è diventato solo folklore da contenere se non addirittura un fastidioso fenomeno da eliminare, non è il caso di ricominciare a sognare?

                                                                Decimo

 

12 aprile 2014

(21) Per un laziale un periodo nero prima o poi passa, ad un romeotriste non può passare mai.

(21)
12/04/14


 

A VOI NUN VE PO’ PASSA’ MAI

 

Avemo visto e sopportato quasi tutto

da quanno co ‘na scintilla de ‘n sogno universale

avemo illuminato er cielo de ‘na  Roma fino all’ora provinciale.

Sempre annando contro corente, da ‘e stalle a ‘e stelle,

fra tante artalene, avemo riccontato e fatto tante cose belle.

 

Presidenti incredibili n’avemo avuti a sfascio

pe’ arivà, nei tempi bui, puro a quarche  fascio,

dar primo, er  libertario (1) che mai co’ quer nome se volle fa’ chiama’,

a quello che dar corropolese (2) puro nun se fece deruba’.

 

Per questo ar  progetto de ‘na Lazio fusa co’ ‘na squadra piena de buffi (3)

tosto je rispose ar Fosco: a bello tu ce truffi.

Mò semo arivati a Claudio Lotito

Che voi pe’ perculeggiacce ‘o dite romanista garantito.

 

Er tutto co’ qua linguaccia che ve fà offenne, tutta rugantina,

che ve porta a avecce ‘na mano rotta in ogni ossicina (4)

Lotito romanista, uno di voi? Si fosse vero doppia goduria

Avevve visto perde in coppa, co’ un romanista ‘a capo, che bardoria!

 

Resta er fatto che ‘a Lazio e i laziali restano qua

E ‘gni presidente  prima o poi deve lassà.

Ma a pensacce bene, ‘gni romeotriste (5) che perculeggia e raja

proprio a certi tristi personaggi rissomija.

 

                                           Decimo

 

Nella pagina della poesia     (21)

 

1)     Luigi Bigiarelli. Ebbe l’idea di creare la società podistica Lazio, insieme ad altri otto  ragazzi. Per i due anni che restò in Italia non volle mai essere presidente della squadra perché per lui la Lazio era una società tra eguali.

2)     Corropoli. Era il paese in provincia di Teramo che diede i natali a Italo Foschi il primo presidente della Romea.

3)     La fusione doveva essere tra Lazio e Fortitudo e Alba. La Lazio si rifiutò di riconoscere alla nascente società più di 100 mila lire di debiti prodotti dalla Fortitudo e dall’Alba, quando queste due società avevano ulteriori debiti di 300mila lire. A quel punto le trattative si arenarono ed entrò in campo il banchiere Sacerdoti, presidente del Roman. Con i suoi soldi  la Fortitudo, l’Alba e il Roman diedero vita alla Romea. Ovviamente la fusione non fu mai per la “grande Roma”, solo una storia de buffi.

4)     Rugantino linguacciuto com’era attaccava gli altri a parole e puntualmente ne veniva ripagato con qualche ossicino rotto. Della serie: “Quante me ne hanno date , ma quante je ne ho dette”.

5)     Romeo. Pellegrino che viene in pellegrinaggio a Roma.

10 aprile 2014

(20)SALSICCE DI CINTA SENESE, LA SPORTIVITA’ ROMEA E LA FORTUNA DEI LAZIALI.

  (20)
 10/04/14

 

 

    Un consiglio. Non comprate salsicce di cinta senese da un macellaio romanista e soprattutto non mangiatele tra il sabato e la domenica. Sono buonissime ma possono essere indigeste  come mai. Ne mangi una e ti sembra di averne mangiate 0 a 3, con l’ex senese Destro che si muove a sproposito nel segnare e lotta e mena come un Dio del wrestling.

 

     A proposito di Destro (scusatemi il  cacofonico ripetuta juvant), che dire, un altro splendido esempio di quell’antisportività che sembra aleggiare come una fortunata maledizione, fortunata per noi laziali, sulla Romea e sui romeatristi. Correre appresso ad un giocatore, cercare di spezzargli le gambe e colpirlo con un piede in testa quanto è a terra, sputargli addosso, salirgli a piè pari sul torace, irriderlo con un maglietta, colpire l’avversario e poi far finta di essere stati noi a essere colpiti, chiedere un cartellino per l’avversario quando il fallo lo abbiamo fatto noi, ormai fa parte del bagaglio di antisportività casareccia di quella squadra. Totti, De Rossi, Osvaldo, Destro e compagnia bella, sono i  magnifici esempi di come non ci si dovrebbe mai comportare in campo.

 

     Dov’è la fortuna dei laziali? In questi ultimi 13/14 anni abbiamo incontrato la Roma più forte di tutti i tempi, con campioni significativi, che per debolezza del loro carattere e per contagio ambientale hanno pensato bene di essere più re coach (all’americano ma in romano si pronuncia con due tt), che quei grandi giocatori che sono. Sentono così tanto le partite, da trasformarle in partite della vita, come se fossero persone che dovessero riscattare con il calcio una vita fallimentare, e non c’è nulla di fallimentare nella tecnica di Totti &/co e nel suo c/c,  a tal punto che hanno perso derby come mai prima (con il derby più importante di tutti) e 14 finali su 24. Record mondiale per una società e anche record mondiale per un campione, 8 finali perse su 11 giocate. Ci sono derby che hanno perso solo perché era cosi tanta la voglia di sollevare la maglietta da farci giocare in 11 contro 8.

 

    Ce potevate fa un male, ma un male che v’o dico a fà, e ve l’avemo fatto noi, grazie Romea, grazie Francè, grazie de tutto. A proposito a Francè, er 26 che  t’eri messo sotto a majetta?

 

                                                                Decimo

 

06 aprile 2014

(19) VEDO IN GIRO TANTI TIFOSI LAZIALI MA I LAZIALI DOVE SONO?

19
05/04/14




Dicesi tifoso di una squadra di calcio colui che si carica di valori morali, spesso inesistenti o peggio demenziali, tifando per una squadra che può essere il Pizzighettone, la Romea o la stessa Lazio e passa l’intera sua vita a parlare di moduli calcistici, di giocatori da comprare o vendere, e mette la sua felicità domenicale nelle mani di una squadra di calcio e dei suoi risultati. Si è tifosi di una squadra di calcio molto più per caso di quanto si crede. Sovente l’istinto gregario porta queste persone a innamorarsi del primo drappo venga loro sbandierato sotto il naso. La maggioranza di coloro che popolano gli stadi sono persone di questo tipo.

 

Poi ci sono, forse devo dire c’erano, quelli che sanno andare controcorrente e accarezzano il sogno universale di uno sport che unisce, senza differenza di censo, di religione, di razza, di sesso. Di un’idea di sport che sappia rispettare gli avversari che ti combattono a viso aperto e che sappia combattere sempre i vigliacchi pronti a scoprirsi di maglietta per irridere non capendo peraltro che per questo saranno loro ad essere irrisi, e per sempre.

 

In questo giorni di lotta, ma c’è una lotta in questo momento o solo un demenziale sbandamento di chi vorrebbe fare ma al tempo stesso non sa cosa fare, io non vedo laziali in giro. Andare allo stadio sperando che malgrado Reja e Lotito, la tua squadra riesca a conquistare un posto Uefa e magari sperare che con qualche acquisto mirato chissà…., è da tifoso di una squadra di calcio, non è da laziale.

 

Da laziale potrebbe essere l’avere le palle di non andarci allo stadio, malgrado la tessera pagata, come forma di protesta estrema contro colui che ha trasformato la storia della tua società in una macchietta a cui ogni giornalista si sente autorizzato di rider dietro. Ma la storia di chi offende il sogno di 9 ragazzi è fatta di molti  personaggi.

 

Qualcuno mi dice che senso ha non andare allo stadio e poi restare a casa? Non riuscire a creare forme di protesta che creino problemi, o comunque pressioni alla controparte? Geniale non avere uno straccio di dialettica per mettere quel signore in difficoltà. C’è una cosa clamorosa che vedrebbe laziali e tifosi della Lazio uniti nel richiedere a questa società lo stadio Flaminio, e qualcuno se ne è fatto carico? No??? Perché si ha paura che il signore in questione accetti certe richieste o perché si pensa al contrario che le rifiuti a priori? Bene, allora si al muro contro muro?  E allora non comprendo come un sogno fatto da 9 ragazzi non possa diventaare un sogno di rottura ed essere ripetuto da 10/20mila ragazzi dei nostri tempi. Sapete cosa significa fondare una società ex novo e farla ripartire dai dilettanti, e chiedere mille euro per fare parte del sogno? Io sarei disposto a darne di più e non sarei il solo.

 

Sapete cosa significa richiamarsi a quegli ideali spesso traditi ma che sono il sogno di molti in tutto il mondo? Significherebbe  che quel sogno stesso diverrebbe 100mila volte più grande di quanto seppero già fare i nostri padri, e sarebbe una lezione clamorosa a chi pensa che un sogno di tanti possa essere snaturata proprietà di uno solo. Ovviamente ancor più clamoroso sarebbe il ritorno economico per chi ci avesse puntato dei soldini. Guadagnare sul sogno di una vita è una cosa che gli dei concedono a pochi umani, che hanno un nome ben preciso, ma al momento di laziali non ne vedo in giro.

       

                                                                      Decimo