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01 febbraio 2014

(4) LE TANTE COPPA ITALIA. DA COPPA PORTA OMBRELLI A COPPA SERIA, DA STELLA D’ARGENTO A COPPA INCIUCIO?

(4)
30/01/14

 

 

     Non c’è a Roma una coppa più amata, odiata, ripudiata, desiderata, della coppa Italia. Laziali e romanisti pronti ad esaltarla o sminuirla o seconda di chi la vince. La Lazio ne ha vinte sei, la Roma 9 e, grazie ad alcuni fattori contingenti di cui parleremo dopo, riuscirà probabilmente a mettersi sul petto la stella delle 10 coppe vinte, ma probabilmente non solo per la bravura della propria squadra.

 

     Da laziale cercherò di analizzare le tante coppe Italia. E’ stata certamente una coppa porta ombrelli snobbata spesso e volentieri dalle grandi squadre. Una coppa di riparazione di cui spesso non hanno usufruito neanche gli undicesimi in campionato. La prima a vincerla fu il Vado ligure nel 1922, ad oggi le coppe assegnate sono state 67.

 

    Nel 1958, dopo una sospensione che durava dal 1943, riparte la coppa Italia e vince la Lazio  che se non vado errato in campionato finisce dodicesima ex equo con altre 5, terzultima a 30 punti (a retrocedere sono Atalanta e Verona). La Lazio porta per prima la “coppa porta ombrelli” a Roma dopo aver incontrato nell’ordine Palermo (vittoria e pareggio), Napoli (due vittorie), la Roma (vittoria e pareggio), e con una sola partita il Marzotto, la Juve, e la Fiorentina in finale. Nel 1963/64 la “porta ombrelli” viene vinta per la prima volta dalla Roma anche lei dodicesima in campionato con 29 punti e senza nessun derby, incontrando nell’ordine, in partite secche, Potenza, Napoli, Foggia, Fiorentina e Torino in finale. Fino al 1988 la coppa Italia è certamente un torneo minore, dal 1988, con l’introduzione della partita di supercoppa italiana tra la vincitrice dello scudetto e la vincitrice della coppa Italia, e con il sostegno della televisione, la coppa diventa certamente un trofeo ambito.

 

     Per ritornare alla Lazio e alla Roma prima del 1988 vincono rispettivamente una e sei coppe porta ombrelli. Dopo il 1988, la Lazio vince cinque coppa Italia e tre supercoppe italiane. La Roma vince solo tre coppa Italia e due supercoppe. Dalla coppa porta ombrelli alla coppa seria ne è passato di tempo e qualcuno vorrebbe tornare ai bei tempi, quando la coppa era solo una coppa porta ombrelli, perchè si accorge, con terrore,  che la sua squadra ha perso  uno dei pochi derby che contano in 86 anni di storia della loro squadra, e l’unico con una coppa (e seria) in palio.

 

     Ma io questi signori già me l’immagino a pavoneggiarsi con la stella delle 10 coppe vinte che solo allora tornerà ad essere una coppa più che importante. C’era una possibilità che una squadra, attualmente per gioco sicuramente inferiore alla Roma, potesse intralciarle il cammino. La Roma ha sempre un problema quando gioca finali o comunque partite sentite. La classe di alcuni suoi giocatori, indiscutibile, svanisce e ritorna il tifoso, se non addirittura il “coatto” dentro, e quando si gioca una partita pensandola della vita spesso e volentieri la si perde. Bene un allenatore consigliato forse da qualcuno (aspetto solo la chiusura del calcio mercato per portare a termine un ragionamento che potrebbe avere del clamoroso) ha pensato bene che la Lazio non dovesse giocare al meglio per l’unico obiettivo che era rimasto alla sua portata e a Napoli ha fatto giocare i ragazzini contro un avversario presentatosi con gli uomini migliori e malgrado tutto ha corso il “rischio” di vincere. Ora il Napoli e poi la Fiorentina o l’Udinese non sembrano attrezzate a fermare la Roma, né con le armi del gioco, né con quelle della psicologia “dell’oddio è la partita della vita”.

 

     Ma Reja non è il solo allenatore ad aver “facilitato” il glorioso cammino della Roma. Vi ricordate Conte, si proprio quello che allenava la Juve, quello cha aveva dato una lezione di strategia all’incauti romanisti partiti lancia in resta qualche settimana fa a Torino. Bene quella era una delle tante partite di campionato e per questo era possibile perderla e poi recuperare la sconfitta. Ma una partita di coppa Italia secca non può essere recuperata in alcun modo, per aggiunta quando te e la tua avversaria siete a 9 coppe vinte e chi vince probabilmente ha il 95% di possibilità di vincere anche la decima e fregiarsi della stelletta.  Il Conte che non mollava l’osso su nulla stavolta molla tutto ancor prima di giocare o forse è stato solo un supponente che non ha capito nulla di quella partita? Chiedetelo ai tifosi juventini.

 

    Con le riserve in campo la Juve riesce a perdere palloni a centrocampo sbagliando in maniera clamorosa passaggi facilissimi. Ma c’è di più. Il Conte che urlava sempre come un ossesso per un semplice fallo laterale invertito a centrocampo stavolta è silente su tutto. Viene fatta arbitrare la partita a Tagliavento  e accadono cose in successione che in altre occasioni avrebbero visto il finimondo da parte di Conte, stavolta stranamente taciturno. Un’espulsione da ultimo uomo tramutata in una banale ammonizione, un gol valido annullato e forse un fuorigioco nel gol della Roma. Una domandina a Conte. Una vera e propria finale di coppa si gioca in silenzio e con le seconde linee? Dopo la coppa portaombrelli la coppa inciucio? Le scelte o semplicemente gli sbagli di Conte sono stati un clamoroso regalo alla Roma che la possono rilanciare anche in campionato. Conte si era stufato di vincere?

 

                                                                      Decimo

 

1º titolo

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