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24 gennaio 2015

(03) DALLA MAGLIETTA DEL -9 AGLI IDEALI DELLA PODISTICA LAZIO

(03)
24/01/15



Che da un poco di tempo il signor Lotito ce la metta apparentemente tutta per accontentare i tifosi della Lazio è sotto gli occhi di tutti. La maglietta del – 9 con l’aquila stilizzata, va in questa direzione, ma di strada ne dovrà ancora fare per i pochi che sanno cosa significa essere laziali e che comprendono come lui non lo sia mai stato, almeno per gran parte della sua vita.



Ora ci sono certi tifosi contentissimi di questa bella iniziativa, ma in fondo ai loro cuori c’è quasi un travisare, la storia della Lazio è bella per altro, o perlomeno per molto di più che per essere rappresentata da un’aquila. Se Lotito capisse sarebbe un altro eroe per caso di questa storia stupenda e incredibile.



Decimo





16 gennaio 2015

(02) IL DOPO DERBY. LE PEPERONARIE.

(02)
15/01/15

Cosa sono le peperonarie? Sono storie di romeotristi che in ogni momento della loro vita esaltano la figura del Rugantino, del “quanto me ne hanno date ma quanto gliene ho dette”, che li rappresenta splendidamente. Purtroppo è presente anche in sedicenti laziali, meglio in solo “pittati di blu”.

Sentire in curva nord il “vincerete, vincerete, vincerete il tricolor”, in tonalità sfottò rivolto ad una squadra che in quel momento è prima in classifica, che senso ha?

Splendida la peperonata di Garcia appena dopo il derby, che raggiunta la Juve se ne esce con: “Avrei preferito essere primo da solo”, dimostrando cosi di essere l’apoteosi del peperonismo, per due evidenti motivi. Il primo è che la Roma per quello visto in campo non meritava il pareggio, figuriamoci una vittoria. Il secondo motivo sta nel dare per scontato che la Juve avrebbe perso in serata, quando poi succederà l’esatto contrario.

A Garcia fa da spalla un peperonico Lotito che non trova di meglio che giocarsi per celia la presidenza della Lazio affermando che la Roma non vincerà lo scudetto, quando in quel momento è virtualmente prima.

Per ultime le polemiche sul selfie di Totti. Ci dovrebbe essere un regolamento sulle modalità nel festeggiare i gol segnati, ma al di là di questo come non vedere nell’ex giovane peperones dei sensibili miglioramenti. A costo di notevoli sacrifici la sua dizione è migliorata, non sputa più e non rincorre nel campo l’avversario per fargli male e dargli calci anche in testa, da parecchio tempo. Non chiede più in maniera parossistica l’ammonizione o altro dell’avversario come faceva prima.

Resta il fatto che Totti si è comunque preso una rivincita. Per tanto tempo ci ha fatto vincere derby non entrando mai in campo con la testa, con De Rossi e qualcun altro, ora si può dire che ha pareggiato da solo. Questo la sportività dei veri laziali lo deve riconoscere.

Sul suo vizietto di irridere l’avversario con magliette al seguito si notano anche li dei miglioramenti non si quanto imputabili alla ritrovata “sportività” del soggetto e quanto dovuti ai risultati calcistici degli avversari che glielo hanno impedito. Considerando che anche altri giocatori romeotristi sono stati contagiati dal vizietto di deve presumere che li il capitano con tante p non è assolutamente migliorato. Per questo resta per lui la domanda del secolo, ma il 26 maggio 2013 che maglietta indossavi sotto?

Decimo

 

10 gennaio 2015

(01) E’ANCORA DERBY E COME SEMPRE LORO HANNO GIA’ VINTO.

(01)
9/01/15

Centoquindici anni fa 9 ragazzi di Roma fondarono una squadra richiamandosi allo sport olimpico, universale che affratella i popoli. Lo fecero in un’epoca in cui il nazionalismo becero produceva, ed avrebbe prodotto ancora più morti con la I^ guerra mondiale. Il suo primo presidente non si volle mai firmare come tale ma solo “per” il presidente, perché riteneva i laziali uguali tra di loro.

Definire i laziali della nascita ribelli è certamente un atto d’amore, ma che non travisa assolutamente le ragioni che hanno visto nascere la società podistica Lazio. Ora tra irriducili iper nazionalisti e lotitiani d’hoc questa squadra ha poco a vedere con la Lazio delle origini e con i veri laziali ma sembra che non se ne trovano mille per rifondare una società che vide la luce grazie a nove ragazzi.

Questa squadra è meno forte della Romea ma è più squadra, come accade spesso con questa Romea tecnicamente più forte ma poi sul campo… I laziali veri confidano come sempre nell’esasperata visione del derby da parte dei loro più rinomati giocatori. Per Totti e company è sempre il derby della vita, per noi un'altra partita di pallone… Per questo domenica sarò allo stadio, non per la lotitiana irriducibile, ma per onorare la squadra di nove ragazzi. La squadra dei ribelli e degli uguali.



Decimo