Per un attimo ho pensato pure di non andare alla stadio domani tanto mi sembra di assistere ad una storia falsa come una moneta da 5 €. La società nata nel 1900 dai ribelli al concetto retorico della Patria, della appartenenza ad una storia locale, rifiutata di fatto col nostro richiamarsi allo sport olimpico sovranazionale ha pur avuto momenti di supina accondiscendenza, in stagioni della nostra vita, con il regime di turno, che ci ha sempre combattuto, come il silenzio clamoroso quando dopo il 1927 fummo scippati di una finale che come finalista, a detta del quotidiano del tempo, l'Italia sportiva, meritavamo di giocare più del Genoa, non ancora nemmeno finalista.
Veramente quella fu una dormita durata fina al 2015, quando fummo risvegliati dalla banda Mignogna. Ma la lazialità dei ribelli alle convenzioni, riemerge dirompente con veri e propri matti scocciati nel 1974, come potete vedere in questa intervista su radio radio di un protagonista di quei giorni. Gente che si "corcava" tra loro negli allenamenti e poi vinceva in campo. Matti che spegnevano lampioni a modo loro, sparando, e pure lampadine in stanze d'albergo qualcuno. https://www.radioradio.it/2024/05/a-tu-per-tu-con-gigi-martini/
Cosi folli che vinsero la loro personale coppa dei Campioni con una singola partita, e con il suo strascico appena finita. Dopo essersi visti negare il rigore del probabile 3 a 0 per una clamorosa parata di un difensore avversario, dopo che l'arbitro, su di giri alcolici, assegnò un inesistente rigore all'Ipswich, dopo averlo circondato in tutti i modi sentirsi pure offesi alla fine della partita da un "Italian bastard" li scatenò alla caccia dell'avversario, "corcandone" qualcuno rimasto a tiro. Non era sportivo? Certo, ma nello sport esiste anche il rispetto delle regole e degli avversari, e se questo manca te la stai a cercà, e poi il pugilato, la nobile arte non è sport olimpico?... https://www.google.com/search?q=lazio+ipswich&rlz=1C1VDKB_itIT978IT979&oq=lazio+ipswich&gs_lcrp=EgZjaHJvbWUyBggAEEUYOTIGCAEQIxgnMgcIAhAAGIAEMgcIAxAAGIAEMgcIBBAAGIAEMgcIBRAAGIAEMgYIBhBFGDwyBggHEEUYPNIBCDU5ODlqMGo3qAIIsAIB&sourceid=chrome&ie=UTF-8#fpstate=ive&vld=cid:69e2edbf,vid:B13546YhUtk,st:0
La Uefa ci sospese per tre anni, poi ridotti a uno dalla partecipazione alle coppe, la stessa Uefa che invece prima sospese e poi multò di solo ridicoli 175 milioni di lire, micia micia, la squadra che aveva tentato di comprarsi un arbitro con il valigione farcito, invece che punirla con la C diretta per responsabilità del presidente. Altro che la responsabilità, quella fintamente oggettiva, che mandò in serie B l'onestissimo sor Umberto.
Vi immaginate cosa farebbero quei folli, quei ribelli, quei laziali, vedendo un loro compagno col volto pieno de sangue per una gomitata al setto nasale con un rigore negato in un derby. Non c'è bisogno di chiudere gli occhi per immaginare cosa avrebbero fatto in campo. Poi te stupisci se i "moralizzati" perdono 3 a 0 un derby siffatto? Bene sono venti anni che in questa società scippata di due tre Champions + questa ultima, con gli 11 rigori alla Roma e i solo quattro a te (e quelli che ti hanno negato?) nessuno protesta se non per episodi clamorosi come Giacomelli o di Bello.
E oggi sarà la società che s'è beccata il virus dei moralizzati a premiare quella dei laziali ribelli?
FORZA LAZIO, SEMPRE
DECIMO
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