Questa è stata una delle settimane più ridicole nella storia della Lazio. Ridicola, non orribile, che di storie orribili ne abbiamo conosciute. Si dimette Sarri ma non si dimette Martuscello, e dove è mai successo una cosa così? Si manda la squadra in ritiro, alcuni giocatori si rifiutano asserendo che Lotito non ha mantenuto promesse, cosa doppiamente grave per il rifiuto dei giocatori e per le accuse alle società di non rispettare la parola data e il ritiro alla mattina è sospeso?
Sta bene, basta capire che siamo alla gestione assembleare della società e che forse qualcuno non può permettersi di essere troppo decisionista. Io vorrei sapere dove è finita la Lazio che pagava in anticipo se qualche giocatore dice che la società non ha mantenuto le promesse. Secondo voi di quali promesse parlano, non gli hanno comprato il gelato o parlano di stipendi, di premi, di aumenti promessi e non mantenuti ?
Paradossale ma queste dimissioni di Sarri, a prescindere da come uno la pensi sull'allenatore, sono salvifiche. La società non avrebbe mai cacciato l'allenatore dovendo ancora dare fino al 2025 10 milioni lordi circa. E sarebbe stata brutta, o si rinasceva con Sarri, malgrado tutte le incomprensioni o si affogava bellamente con lui e poteva essere molto pesante.
La partita di ieri. Il terz'ultimo in classifica ci ha messo sotto nei primi 30 minuti e poteva pareggiare. Per la verità anche noi abbiamo avute qualche occasione per chiudere la partita. Di positivo il risveglio di Castellanos, speriamo che non sia solo contro il Frosinone visto che 3 dei suoi quattro gol li ha fatti con la gemella della squadra della prima squadra della Ciociaria a Roma.
Altra notizia positiva la voglia di vincere di tutta la squadra con tutti i limiti di gioco Sette alla panchina con gli infortunati che hanno preferito stare vicino alla squadra che restare a Roma. La cosa negativa è che dietro continuiamo a fare errori. Siamo stati graziati dal terzo errore di Marusic in campionato e da un passaggio di Mandas che poteva costarci caro.
FORZA LAZIO, SEMPRE
Decimo
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