Di Monza Lazio non parlo nemmeno se mi pagano, è stata una partita che dovevamo vincere, che altre volte avremmo perso come ci è spesso capitato quest'anno dopo aver vinto partite difficili, e stavolta abbiamo fatto solo il nostro.
Voglio invece parlare di questo striscione, mal pensato e mal scritto... Evidentemente la splendida scenografia del derby ha portato i romei a reagire e, pensando di riscattarsi, al contrario completano, con due settimane di ritardo, la figura da tartufo da marciapiede del derby.
Shakespeare non ha mai scritto "Essere o non essere è questo il problema" ma " Essere o non essere, è questo il dilemma". Ma siamo ancora nel peccato veniale, il bello viene adesso. Ma questi che hanno portato il nome di Roma nelle arene pallonare, ancora credono di potersi spacciare per romani. Loro testaccini certificati? Loro che si richiamano al Colosseo, al panem et circenses, ai gladiatori che più che la gloria di Roma sono la certificazione della sua decadenza?
Possibile che le loro (poche?) sinapsi non gli abbiamo permesso di evitare l'ennesima figura di cacca? Se c'è un poeta che non ha assolutamente nulla a che fare con loro, con la loro storia di moltitudine rumorosa, di masse indistinte, è proprio Shakespeare, cantore dei pochi ma buoni, siano re, suoi umili fanti, o principi di sangue reale come Amleto appunto.
https://www.youtube.com/watch?v=87lXdpZbnXM
Ovviamente con quel NOI POCHI... NOI FELICI POCHI... NOI MANIPOLO DI FRATELLI con cui parla ai suoi Enrico V il poeta non pensava di scrivere questo per una società che sarebbe nata solo secoli dopo, ma quella storia di pochi contro molti è stato il pane con cui ci hanno svezzato i nostri padri, contro tutto e tutti. Sono i nostri anni di B, La serie B da società innocente, è una finale negata e tante altre cose che fanno della storia della società sportiva Lazio una storia meravigliosamente unica alla faccia di chi pur con tanto rumore continua a non capire la sua stessa storia.
FORZA LAZIO SEMPRE
Bira pe' tutti
DECIMO
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