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12 gennaio 2020

CI VORREBBE UN MINUTO DI SILENZIO, PER IL GUFO IGNOTO

Sempre primi in coreografie 




Con il Napoli non era possibile, troppa la tensione, ma con la Sampdoria se po' fa. Tutti noi conosciamo, per averlo magari in famiglia, per esserne collega d'ufficio, amico di bar, de mercato, il gufo reale romeo, una razza a rischio d'estinzione. Più che certi climi (er gufo reale è de bocca bona, s'accontenta de poco) nun sopravvive a  certi tempi rigidi. Eh si, so' i tempi rigidi che lo fanno morì stecchito. Fa uno sforzo immenso per gufarti e quando sta per godersi il frutto der suo vijacco gufaggio, a pochi minuti dal trionfo maramaldo e infame, viene rigettato irrimediabilmente  nella polvere, con immensa perdita di piume da parte de tutti 'sti  pennuti sfigati. E poi nudi come vermi il generale inverno se li porta via, uno a uno...
Li avete visti tutti, con le majette rosso vergogna e giallo itterizia  nella finale con la Juve (v'aricordate Claudiuccio co' la majetta der Milan, tant'anni fa?), li avete sentiti come in quell'audio smadonnà come se nun ce fosse un domani mentre demolivano casa in quei memorabili minuti di recupero di  Cagliari Lazio. Pensate come stanno oggi. E chi era che diceva mejo un fijo frocio che laziale, che poi la leggenda, o solo la verità sembra che sia stato esaudito in entrambe le cose, vallo a sapè... 
Noi che siamo i responsabili dovremmo fare quarche cosa pe' loro. Non sarvalli ma armeno ricordalli, co' 'n minuto  de silenzio in Lazio Sampdoria. Ar minuto...e che c'è da dillo?...Indovinate quale, si bravi quello...  Ve l'aricordate Totò e Peppino e la moria delle vacche? Stavorta è moria dei gufi romei, se magna de meno ma noi se ride de più: :



    
Decimo

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