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28 maggio 2015

(14) LE STORIE DI DUE POPOLI CHE NON SI INCONTRERANNO MAI. GLI SBANDIERATORI DI CANNOTTE E GLI ALTRI

(14)
28/05/15



Laziali e romeo tristi sono due popoli così diversi e al tempo cosi funzionali al reciproco disprezzo, che entrambi hanno nei confronti dell’avversario, ma questo gioco non è un gioco a somma zero, dove qualcuno vince e qualcuno perde, a fasi alterne. Al gioco dello sbandieramento delle canotte vince solo chi non le sbandiera. Gli altri perdono, sempre, per questo sono grato al Pupone e al suo popolo di esistere, se non fosse così non saprei di chi sorridere, chi prendere in giro.

Di occasioni per mostrar cannotte, nel calcio ai tempi del Pupone, la Lazio ne ha avuto di uguali alla Roma, forse anche di più. Se poi mettiamo insieme la qualità del vinto, nessuna cosa eguaglia la partita del 26 maggio con la coppa in palio. Certo, come detto in un altro articolo, questa aveva 30 milioni di cocuzze in palio, subito, ma se la Lazio li perderà con il Napoli o li vincerà sarà solo per il suo gioco. Resta che tra venti anni si parlerà di Coppa alzata in faccia e dell’altro derby, pur importante non si parlerà più, se non a livello di statistica.

Questi era i laziali nel derby del secolo, niente prese in giro, solo festa, niente odio e di fatto rispetto per gli avversari.
 
 

Questi invece erano loro, livore, odio, paura, che insieme sortiscono la loro sboccata incapacità di vivere la vita, le sue gioie, i suoi dolori, con la dovuta decenza. Scritte ridicole e gesti osceni.




A CIASCUNO IL SUO.

Romei, grazie di esistere. Ovviamente nemmeno un cane in questo gioco ridicolo che squalifica chi lo pratica, a chiedere al Pupone, bello che c’avevi sotto la maglietta quel 26 di quel fatale maggio? A pensarci questo è proprio un game over …. il suo.



Decimo









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