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9/01/15
Centoquindici
anni fa 9 ragazzi di Roma fondarono una squadra richiamandosi allo
sport olimpico, universale che affratella i popoli. Lo fecero in
un’epoca in cui il nazionalismo becero produceva, ed avrebbe
prodotto ancora più morti con la I^ guerra mondiale. Il suo primo
presidente non si volle mai firmare come tale ma solo “per” il
presidente, perché riteneva i laziali uguali tra di loro.
Definire
i laziali della nascita ribelli è certamente un atto d’amore, ma
che non travisa assolutamente le ragioni che hanno visto nascere la
società podistica Lazio. Ora tra irriducili iper nazionalisti e
lotitiani d’hoc questa squadra ha poco a vedere con la Lazio delle
origini e con i veri laziali ma sembra che non se ne trovano mille
per rifondare una società che vide la luce grazie a nove ragazzi.
Questa
squadra è meno forte della Romea ma è più squadra, come accade
spesso con questa Romea tecnicamente più forte ma poi sul campo… I
laziali veri confidano come sempre nell’esasperata visione del
derby da parte dei loro più rinomati giocatori. Per Totti e company
è sempre il derby della vita, per noi un'altra partita di pallone…
Per questo domenica sarò allo stadio, non per la lotitiana
irriducibile, ma per onorare la squadra di nove ragazzi. La squadra
dei ribelli e degli uguali.
Decimo
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