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10/04/14
Un
consiglio. Non comprate salsicce di cinta senese da un macellaio romanista e
soprattutto non mangiatele tra il sabato e la domenica. Sono buonissime ma
possono essere indigeste come mai. Ne
mangi una e ti sembra di averne mangiate 0 a 3, con l’ex senese Destro che si
muove a sproposito nel segnare e lotta e mena come un Dio del wrestling.
A
proposito di Destro (scusatemi il
cacofonico ripetuta juvant), che dire, un altro splendido esempio di
quell’antisportività che sembra aleggiare come una fortunata maledizione,
fortunata per noi laziali, sulla Romea e sui romeatristi. Correre appresso ad
un giocatore, cercare di spezzargli le gambe e colpirlo con un piede in testa
quanto è a terra, sputargli addosso, salirgli a piè pari sul torace, irriderlo
con un maglietta, colpire l’avversario e poi far finta di essere stati noi a
essere colpiti, chiedere un cartellino per l’avversario quando il fallo lo
abbiamo fatto noi, ormai fa parte del bagaglio di antisportività casareccia di
quella squadra. Totti, De Rossi, Osvaldo, Destro e compagnia bella, sono i magnifici esempi di come non ci si dovrebbe mai
comportare in campo.
Dov’è la
fortuna dei laziali? In questi ultimi 13/14 anni abbiamo incontrato la Roma più
forte di tutti i tempi, con campioni significativi, che per debolezza del loro
carattere e per contagio ambientale hanno pensato bene di essere più re coach
(all’americano ma in romano si pronuncia con due tt), che quei grandi giocatori
che sono. Sentono così tanto le partite, da trasformarle in partite della vita,
come se fossero persone che dovessero riscattare con il calcio una vita
fallimentare, e non c’è nulla di fallimentare nella tecnica di Totti &/co e
nel suo c/c, a tal punto che hanno perso
derby come mai prima (con il derby più importante di tutti) e 14 finali su 24.
Record mondiale per una società e anche record mondiale per un campione, 8
finali perse su 11 giocate. Ci sono derby che hanno perso solo perché era cosi
tanta la voglia di sollevare la maglietta da farci giocare in 11 contro 8.
Ce
potevate fa un male, ma un male che v’o dico a fà, e ve l’avemo fatto noi,
grazie Romea, grazie Francè, grazie de tutto. A proposito a Francè, er 26
che t’eri messo sotto a majetta?
Decimo
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