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08 dicembre 2020

STASERA PARLIAMO UN POCO DEI BELATI ROMEI?

In attesa di giocare la partita di questa sera, decisiva per arrivare ai 16mi di Champions League, e sperando che lo Zenith Pietroburgo faccia il suo (oltre a doverlo fare ovviamente noi), suo che non ha mai fatto in questo girone, volemo parlà dei torti arbitrali subiti dai romei in Romea Sassuolo?


Gol annullati, ammonizioni, rigore inesistente... Tutto giusto, l'unica cosa che l'arbitro sbaglia è il rosso diretto non dato al giocatore del Sassuolo. Resta, per la squadra degli impuniti mai puniti, che le statistiche dicono altro rispetto agli arbitraggi e ai favori arbitrali.

La Romea, detta anche Real Corropoli 1927, fu Roman 1901*, in questo campionato ha fatto 124 falli e avuto solo 12 cartellini, penultima in quanto a gialli. La Lazio ha invece fatto 116 falli e avuto 129 cartellini. La più tartassata dalla classe arbitrale. Noi abbiamo una ammonizione ogni 3,93 falli, la Romea invece ha un giallo solo ogni 10,33 falli fatti. Diciamo che la classe arbitrale a loro li coccola mentre a noi, ci punisce ammonendoci il 162,84% in più di quanto fa con loro. E fanno puro le vittime e se lamentano? Mortacci, gemellati con il lato B?






Decimo​ ​


* Due cose nun ve dovete scordà mai!

1)Nel 1927 più che veder nascere la Romea fu sancita la sconfitta di 15 pippe ar sugo che dopo aver perso 95 derby ufficiali con la Lazio contro i 19 vinti, peraltro con una differenza reti di 326 gol, dopo decine de serie B e de terza categoria, e magari de peggio, decisero di nascondere la monnezza sotto il tappeto cambiando nome connotati. Ovviamente se una o più delle pippette ar sugo avesse vinto, che so' scudetti, questi sarebbero nelle bacheche romee, ma non essenno successo, preferiscono dimenticà tutto er resto. Semo l'unica società a Roma che non ha dovuto cambià nome, che avuto le palle de nun nasconne gnente, sia le cose belle che quelle brutte.

2) Il tradimento di fatto voluto da romani tarpejo traditori, da romei e da abitanti der contado, che tutti insieme decisero di far nascere la Romea appunto, dimenticandosi, volutamente,​ che Roma nelle arene ce mannava li schiavi mai er suo nome. Su questo, la poesia "A ROMEA DE ITALO ER FOSCO":

http://societapodisticalazio.blogspot.com/2013/07/37-romea-de-italo-er-fosco.html



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