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10/10/13
In
un’epoca in cui ogni persona può essere controllata da mille apparecchiature
nessuno, a cominciare da coloro che sono preposti alla sicurezza degli stadi,
che abbia intenzione di mettere a punto un piano credibile contro la violenza
di alcuni sedicenti tifosi, identificandoli ed espellendoli, una volta per
tutte. Mi viene il dubbio che non si voglia eliminare la violenza negli stadi
ma al contrario ghettizzarla proprio in quei luoghi.
Succede
anche di peggio. Guardiamo la Lazio e la sua comunicazione. Una società nata
richiamandosi alla più bella storia sportiva umana, che di fronte ad alcuni
comportamenti da non laziali di alcune centinaia di suoi tifosi (ma se fossero
migliaia il problema non cambierebbe), al massimo se ne esce con scritte contro
il razzismo sulle magliette senza comprendere quanto enorme sarebbe il suo
stesso vantaggio nel fare una battaglia su cosa significa essere laziali., in
termini di allargamento della base del tifo, e quindi dei ritorni economici
conseguenti.
Io
ritengo che in questo la comunicazione Lazio è assolutamente carente, ma
altrettanto carenti, per alcuni versi vergognosi, sono i provvedimenti messi in atto dalla Lega per
fronteggiare comportamenti da condannare del tifo estremo. Condannare tutta una
curva o addirittura tutto uno stadio per i comportamenti di pochi è assurdo,
quando si possono fare interventi mirati nei confronti di coloro che hanno quei
comportamenti.
Ma la
cosa più vergognosa di tutte è il tentativo di normalizzare le curve a proprio
uso e consumo. L’idea di penalizzare anche coloro che hanno reazioni a
decisioni arbitrali ritenute sbagliate è scandaloso. La Lega non può essere
colei che non vuole introdurre la moviola in campo, non si comprende con quale
motivazioni, ben sapendo quanto questi errori arbitrali abbiano potuto fare
danni e sconvolgere le classifiche, e poi prendersela con i tifosi che
sentendosi defraudati si ribellano.
Per
finire, assolutamente ridicola la squalifica per la “discriminazione
territoriale”. Io ritengo, da laziale, che non sia giusto offendere i tifosi,
la città dell’altra squadra, ma questa discriminazione è alla base di questo
sistema calcio. Si sono inventate le squadre della parrocchietta, con il loro
ridicolo nazional provincialismo, e poi quando questi tifosi, magari non
proprio delle cime, mettono in atto un poco di goliardia li reprimono? Grandi i
tifosi del Napoli. Si sono “lavati cor foco da soli” e hanno fatto capire chi
sono gli incapaci e i cretini.
Decimo
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