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20/09/13
Io credo
che prima di parlare bisognerebbe pesare ciò che si dice. Le dichiarazioni del
Prefetto di Roma che minaccia, in presenza di violenze tra tifosi nel derby di
domenica prossima, di far giocare il derby di ritorno via dalla città, può
essere non un deterrente alla violenza ma un pretesto alla stessa.
Devo
ricordare al signor Prefetto che in quanto a violenza i tifosi della seconda
squadra della capitale non sono secondi a nessuno, e con questo non voglio
affermare che una ristrettissima cerchia
di sedicenti tifosi laziali non sia da meno, solo mi preme evidenziare cose che
forse il Prefetto di Roma non ha ben compreso. Le risulta in qualche rapporto
della polizia che un centinaio di tifosi laziali organizzati abbiamo mai
assaltato tifosi della Roma per spezzare loro ossa, come al contrario è stato fatto da tifosi
romanisti? Forse non le risulta perché pur in presenza di un gravissimo episodio
di violenza di questo tipo nel dopo derby del 16 ottobre 2011 poco o nulla è
stato fatto per assicurare i violenti alla giustizia. Ma il fatto è accaduto e si somma a fatti
ancor più gravi, alcuni gravissimi, che hanno lastricato il cammino di quei
“pacifici” tifosi.
Potrei
raccontare storie epiche di violenza, evidentemente nel dna di molti
“attizzatori” di violenza di fede giallorossa e consideri che io la violenza la
condanno a tal punto che non sopporto, non giustifico , neanche i pochi, ripeto
come sopra sedicenti laziali, che la
praticano.
Personalmente ritengo che quando c’è qualcuno che potenzialmente vuole
delinquere la prima cosa da fare per contenerlo e renderlo il più innocuo
possibile è capire la sua psicologia, mettersi nei suoi panni, per poi mettere
in atto una strategia che lo renda inoffensivo.
Forse mi sbaglio ma quanto da Lei minacciato
può proprio per questo avere effetti opposti da quelli da Lei auspicati. Non
crede? Cercherò di dimostrarlo.
Parto da
un dato di fatto come detto sopra. C’è una bella fetta di tifosi giallorossi
che la violenza l’hanno nel loro dna. Questi signori sono stati certamente
scossi da quanto accaduto nel derby di coppa Italia ed hanno certamente una
voglia di rivincita (vendetta è troppo?) che non Le dico. A tal punto che la stessa potrebbe non
scemare neanche con una vittoria al derby, figuriamoci cosa potrebbe accadere
con un altra sconfitta e in pratica
davanti a situazioni oggettive che sono conosciute anche dai violenti.
Lei con le sue parole permette a questi
signori di essere arbitri del destino economico e sportivo dell’odiatissima
squadra avversaria e dei suoi ancor più odiati tifosi, visto che ad ospitare la
sfida cittadina sarebbe, nel derby di ritorno, proprio la Lazio. Un derby fuori
Roma vorrebbe dire zero incassi per la società e i suoi tifosi abbonati
danneggiati. In pratica questi “personaggi” che non riescono a dare ad una
partita di pallone il ruolo che le danno persone normali, potranno valutare se
danneggiare l’odiatissima squadra avversaria e i suoi tifosi senza che per la
loro squadra siano previsti ulteriori provvedimenti. Non comprende_? Mi spiego
meglio. Se le violenze le fanno i tifosi della Lazio sarà la loro società e i
suoi tifosi ad essere puniti ma se le violenze le fanno i tifosi della Roma
saranno comunque la Lazio e i suoi
tifosi a subirne le conseguenze. Geniale!
Decimo
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