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23 settembre 2013

(42) PREFETTO DI ROMA. “CON LE VIOLENZE DERBY VIA DA ROMA”. AMMONIMENTO O GHIOTTA OCCASIONE?

 (42) 
 20/09/13
 
 

 
    Io credo che prima di parlare bisognerebbe pesare ciò che si dice. Le dichiarazioni del Prefetto di Roma che minaccia, in presenza di violenze tra tifosi nel derby di domenica prossima, di far giocare il derby di ritorno via dalla città, può essere non un deterrente alla violenza ma un pretesto alla stessa.
 
     Devo ricordare al signor Prefetto che in quanto a violenza i tifosi della seconda squadra della capitale non sono secondi a nessuno, e con questo non voglio affermare  che una ristrettissima cerchia di sedicenti tifosi laziali non sia da meno, solo mi preme evidenziare cose che forse il Prefetto di Roma non ha ben compreso. Le risulta in qualche rapporto della polizia che un centinaio di tifosi laziali organizzati abbiamo mai assaltato tifosi della Roma per spezzare loro ossa,  come al contrario è stato fatto da tifosi romanisti? Forse non le risulta perché pur in presenza di un gravissimo episodio di violenza di questo tipo nel dopo derby del 16 ottobre 2011 poco o nulla è stato fatto per assicurare i violenti alla giustizia.  Ma il fatto è accaduto e si somma a fatti ancor più gravi, alcuni gravissimi, che hanno lastricato il cammino di quei “pacifici” tifosi.
 
    Potrei raccontare storie epiche di violenza, evidentemente nel dna di molti “attizzatori” di violenza di fede giallorossa e consideri che io la violenza la condanno a tal punto che non sopporto, non giustifico , neanche i pochi, ripeto  come sopra sedicenti laziali, che la praticano.
 
    Personalmente ritengo che quando c’è qualcuno che potenzialmente vuole delinquere la prima cosa da fare per contenerlo e renderlo il più innocuo possibile è capire la sua psicologia, mettersi nei suoi panni, per poi mettere in atto una strategia che lo renda inoffensivo.
 
    Forse mi sbaglio ma quanto da Lei minacciato può proprio per questo avere effetti opposti da quelli da Lei auspicati. Non crede? Cercherò di dimostrarlo.
 
     Parto da un dato di fatto come detto sopra. C’è una bella fetta di tifosi giallorossi che la violenza l’hanno nel loro dna. Questi signori sono stati certamente scossi da quanto accaduto nel derby di coppa Italia ed hanno certamente una voglia di rivincita (vendetta è troppo?) che non Le dico.  A tal punto che la stessa potrebbe non scemare neanche con una vittoria al derby, figuriamoci cosa potrebbe accadere con un altra sconfitta  e in pratica davanti a situazioni oggettive che sono conosciute anche dai violenti.
 
     Lei con le sue parole permette a questi signori di essere arbitri del destino economico e sportivo dell’odiatissima squadra avversaria e dei suoi ancor più odiati tifosi, visto che ad ospitare la sfida cittadina sarebbe, nel derby di ritorno, proprio la Lazio. Un derby fuori Roma vorrebbe dire zero incassi per la società e i suoi tifosi abbonati danneggiati. In pratica questi “personaggi” che non riescono a dare ad una partita di pallone il ruolo che le danno persone normali, potranno valutare se danneggiare l’odiatissima squadra avversaria e i suoi tifosi senza che per la loro squadra siano previsti ulteriori provvedimenti. Non comprende_? Mi spiego meglio. Se le violenze le fanno i tifosi della Lazio sarà la loro società e i suoi tifosi ad essere puniti ma se le violenze le fanno i tifosi della Roma saranno comunque la Lazio e  i suoi tifosi a subirne le conseguenze. Geniale!
 
                                                          Decimo
 
 
 
     

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