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14 marzo 2013

(14) EUROPA LEAGUE. OGGI LA LAZIO GIOCA A PORTE CHIUSE. CHIUSE COME I CERVELLI DI ALCUNI SUOI SEDICENTI TIFOSI.

 (14)
  14/03/13 



  

      La Lazio si trova a dover giocare due partite a porte chiuse a causa del razzismo di parte della sua tifoseria. Durante la partita con il Tottenham sono state pronunciate da parte della curva nord parole di offesa contro i tifosi della squadra ospite, che essendo in un quartiere di Londra a forte presenza di ebrei, viene identificata come la squadra degli ebrei. È delle stesse ore il gemellaggio osceno, vergognoso, con ultras della Roma, nell’assaltare un pub dove c’erano dei pacifici tifosi della squadra inglese. Gemellaggio che fa capire quanto sia poco il tifo per la Lazio per questi sedicenti tifosi e quanto al contrario sia forte il senso di  appartenenza a gruppi di destra…..




EUROPA LEAGUE. OGGI LA LAZIO GIOCA A PORTE CHIUSE. CHIUSE COME I CERVELLI DI ALCUNI SUOI SEDICENTI TIFOSI.



     Per quell’episodio razzista la Lazio, che si richiama agli ideali de coubertiniani della prima olimpiade moderna, viene messa sotto osservazione. Nella successiva partita casalinga delegati Uefa controllano le cose dette da una parte della curva nord e asseriscono che due, trecento tifosi hanno fatto il saluto fascista. Per questo motivo la Lazio viene sanzionata con le due partite a porte chiuse;  il ricorso dei vertici societari si basa sul fatto che, a detta delle Questura, non ci sarebbero state queste manifestazioni di esaltazione del fascismo.



      Tutto bene dunque? Nelle radio della capitale di fede biancazzurra (ne siamo certi?) è tutto un ridicolo giustificarsi di questi signori. I buuh razzisti? Ma quando mai! testuale: “il buuh  è solo un modo di esprimersi di chi, come me, ha difficoltà a parlare”. In pratica un sintetizzare uno stato d’animo. Che questo sia stato per parecchio tempo usato solo contro i giocatori di colore per questi signori non è razzismo (chissà cos’è). I saluti romani? Anche qui testuale: “i saluti romani non si riferiscono al ventennio fascista ma riprendono la tradizione di Roma e della romanità, che è tale da duemila anni”.



     Comunque scocciati ma non pentiti questi signori, che nelle frangie estreme fanno gemellaggi operativi con gli ultras romanisti, affermano che “…..da oggi in poi tiferemmo solo per la Lazio e non faremmo più saluti romani ed altre cose che possano essere fraintese…..”.



     Passano pochi giorni e alla vigilia della discussione del ricorso presentato dalla Lazio, nella partita casalinga contro la Fiorentina, vengono cantate le solite canzoni fasciste con i soliti saluti romani chiudendo, per essere chiari, inneggiando al duce! duce! Il giorno dopo alla Uefa sono stati clementi confermando solo le due giornate, ma lo sappiamo tutti che la prossima volta ci cacceranno dall’Uefa. Forse è quello che vogliono i gemellati.



                                                            decimo

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