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09 gennaio 2013

(2) ALLA LAZIO

 N. 2

09/01/2008
     Questo è un atto d'amore nei confronti di una società di cui alcune persone vogliono travisare l'eccezionale, fantastica storia, per il proprio tornaconto personale. Per restituirle l'onore mai perso ma spesso calpestato da chi vuole ricoprirla di “ideali” che nulla hanno a che vedere con la sua incredibile e stupenda avventura.
   
     Nata in piazza della Libertà, dalla volontà di nove giovani ragazzi, in un'epoca in cui la retorica sulla patria già produceva, e ancor più avrebbe prodotto di lì a poco milioni di  morti con la prima Guerra Mondiale. Richiamarsi alla spirito decoubertiniano della prima olimpiade moderna. Grande, come grandi sono coloro che ti hanno creato , che ti hanno voluta così.

     Essere internazionali a tal punto da scegliere come propri i colori della bandiera di un altro paese. Vestirsi del bianco e dell'azzurro, dei colori che in tutto il mondo rappresentano il cielo e gli uomini liberi. Che storia incredibile!

     Ma poi arrivano le caricature di quella grande avventura che fu l'Impero Romano. Ma anche in quei tristi giorni hai avuto modo di entrare nella storia dello sport di questo paese. Sei stata l'unica squadra al mondo che ha detto no al progetto fascista della grande Roma. Hai cioè rifiutato il loro tentativo, anche calcistico, di scimmiottare, con il loro ridicolo impero di cartapesta, la gloriosa storia della nostra città e dei nostri antenati.   A capo del progetto grande Roma c'era il gerarca abruzzese Italo Foschi, primo presidente della Roma, nato a Corropoli, in provincia di Teramo, della serie “lupi sì, ma marsicani” (per inciso: e noi saremmo i burini?).

     Sei la squadra, sempre per restare in tema, che nel 1975/76 si è rifiutata di giocare la coppa Uefa contro il Barcellona, per protesta contro il franchismo.

     Mi chiedo che cosa c'entra la Lazio con questi signori? Cari ragazzi della Nord, che cosa c'entra la Lazio Olimpica con i buu!!! razzisti? Con gli stronzo, stronzo all'avversario? Spirito decoubertiniano?

     Cosa c'entra con la Lazio con chi episodicamente espone nella sua curva, violandola a tradimento, bandiere e simboli di morte. La vera curva di chi mostra questi simboli è dall'altra parte, è la curva sud.

     E soprattutto cosa c'entra con la Lazio con chi la vuole in B o peggio fallita solo per difendere i propri interessi di bottegai?

     Si arriva a fare uno sciopero del tifo in memoria di un ragazzo che del tifo per la Lazio aveva fatto una delle ragione della sua vita. Devo ricordare a qualcuno che se Gabo non fosse andato a tifare Lazio, peraltro nella partita più disperata per noi, sarebbe ancora vivo? E lo si ricorda con lo sciopero del tifo? Chi è in buona fede rifletta.

     Questa è la storia della Lazio.  Non esistono, non possono esistere altre interpretazioni. Tutto il resto è romanista.

                                    Buon compleanno cara vecchia, grande, grandissima aquila.

                                                                    Decimo
             

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