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04 luglio 2023

CHI NON TRADISCE DIVENTA IMMORTALE. ONORE A VINCENZO VERO LAZIALE

Alla faccia di tutta quella comunicazione di emme che su entrambe le rive del Tevere ci ha parlato di altri capitani, di bandiere puponate come di "c'è solo un capitano", storie fantasiose, da burla, questo recitava uno striscione a ponte Milvio ai funerali di Vincenzino.



 
Non c'è mai stato un capitano a Roma che abbia mai pensato, come Vincenzino D'Amico, scanzonato maestro di vita in campo e fuori, di vincere l'avversario rispettandolo e onorando come nessuna altro mai la maglia che amava. Signore sul campo e nella vita, desideroso solo di "essere non un giocatore ma un giocatore della Lazio", in  campo e fuori, contro tutto e tutti.
Di rinunciare alla serie A, alla Nazionale, a tanti soldi per andare in serie B a salvare la sua Lazio che lottava per non retrocedere in C, con lui protagonista come salvatore.
 
Vi immaginate Totti che ritorna a Roma, rinuncia a tanti soldini, alla Nazionale per salvare la sua Roma in B? Che smette i tentativi perculatorii sovente divenuti perculanti, sconfiggendo gli avversari nel rispetto degli stessi? Cose impensabili per un "Pupone" a cui comunque da laziale sono grato per le sue 8 finali perse sulle 11 giocate. Beh se  ve lo immaginate state in buona compagnia, come quei solo pittati di blu che hanno per eroi chi la Lazio l'ha mandata in serie B.
 
ONORE A VINCENZINO D'AMICO, UN LAZIALE VERO
FORZA LAZIO SEMPRE
DECIMO

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