Dedicato a Claudietto, che nel '99 andava in giro con la maglietta del Milan, visto a Budapest certo che la sua Romea avrebbe vinto la Coppa. Budapest che loro conoscono bene avendo portato la Sveja Maxima a Roma, 8 a 0 in coppa contro il Ferencvaros il 22 giugno 1935.. Sapete che faccia avesse ieri dopo la cura sivigliana? Ve la immaginate eh...
Dunque parlavo di questa famosa ricetta romana, l'abbacchio allupettato, che ha bisogno di una lunga preparazione ma con cui fai sempre alla fine la tua bella figura. Devi marinare i favori arbitrali Uefa nei gironi di Europa League dove devi passare il turno, tra l'altro, con una clamorosa rapina ai danni del Ludogorets, gol buono annullato primo rigore inesistente... Poi da Longobarda devi arrivare in semifinale e, unica nella storia del calcio mondiale, non fare nemmeno un tiro in porta, solo un grande pullman messo davanti alle porta. Attenzione, togliere le gomme, non sono facilmente digeribili.
Poi si arriva alla preparazione, non è molto consigliata ai deboli di cuore ma se si sopravvive è cibo per gli dei. Devono segnare i romei per primi, con un gol da un fallo a centrocampo non sanzionato, e un palo a fine primo tempo per il Siviglia, giusto per farli illudere che la fortuna sia dalla loro parte. Poi le prime nubi con l'autogol di Mancini. La palla che sembra entrare con Belotti... ma poi la traversa a dire che probabilmente le culò (francesismo) è finito.
Il seguito è di rigore. Giusto che a decidere sia Mancini e che la imPALLI Ibanez, poi i classici 120 minuti di forno come da rigore e oplà, l'abbacchio allupettato è pronto in tavola, da chef Decimo, e assaggia...
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