Innanzitutto bene hanno fatto gli ultras Lazio, con cui spesso non mi trovo d'accordo a stilare questo comunicato per i fatti che hanno visto aggrediti i Fedayn della Roma da parte di tifosi della Sella Rossa di Belgrado. Questo il testo:
"Viste le solite invenzioni dei giornali e dei social, specifichiamo subito che NESSUNO di noi ha mostrato vicinanza ai tifosi giallorossi. Se qualcuno lo ha fatto privatamente, per noi non è Laziale. Stesso discorso per chi ha condannato il gesto con comunicati.
Da parte nostra, totale indifferenza nei confronti di una tifoseria che da sempre insulta i morti e la memoria di Vincenzo Paparelli e che negli anni si è macchiata di striscioni infamanti.
Ricordiamo a tutti che l'azione in questione è stata compiuta a Piazza Mancini, luogo di ritrovo degli ultrà romanisti e non a 100 km dallo stadio.
A noi interessa soltanto quello che accade in casa nostra. Questa onta storica subita non è roba che ci riguarda.
Sempre a testa alta, Ultras Lazio."
Poi alcune considerazioni, su chi trae vantaggio da quanto accaduto. I tifosi della Stella Rossa non conoscono Roma, non conoscono l'Olimpico, non conoscono i fedayn e i loro usi e costumi, non sapevano di certo che nei dopo partita si ritrovavano a piazza Mancini dove caricavano su di un furgone gli striscioni a loro più cari. Quindi qualcuno li ha informati sulle usanze, dove li avrebbero trovati, e li hanno aiutati a sparire visto che dopo lo sbandamento dovuto alla sorpresa iniziale quelli dei Fedayn li hanno cercati alla stazione Termini, a quella Tiburtina, all'aeroporto e non li hanno trovati. In questo bell'articolo su Roma today si pensa che la gola profonda sia dovuta a rivalità nella stessa curva romanista. Se vero volerà di tutto nelle prossime partite interne.
FORZA LAZIO, SEMPRE
DECIMO
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