In queste poche ore che ci separano da partite importanti giusto rimarcare le differenze e metter i puntini sulle I.
Da quando sono "rinati" rifondandosi si sono spacciati per anima popolare di Roma, ospitati nel popolare quartiere di Testaccio e purtroppo anche molti laziali j'hanno retto pe' troppo tempo er gioco. Hanno avuto l'abilità di mistificare le cose, di far diventare 9 ragazzi che fondarono la Podisitica Lazio burini, e loro che venivano da tutti Italia come romei, e dal contado, come aspiranti burini si spacciarono per romani, mentre nimmanco erano aromatizzati al profumo di Roma.
Testaccio quartiere popolare di Roma? Popolare di sicuro, ma urbanisticamente è stato un neo quartiere, fuori le mura per giunta (visto che ci tengono tanto), tirato su per ospitare romei e neo gramignari aspiranti burini, che venivano a Roma e che ben si fusero con la plebe gramignara che già dimorava in loco.
"Gramignari aspiranti burini" è l'esatta classificazione di quel popolo del contado che non si può nemmeno definire popolo di burini, visto quello che hanno rappresentato i burini a Roma. Burini erano i contadini ricchi che portavano il ben di Dio che producevano e raccoglievano alla borghesia e all'élite romana, o comunque erano i contadini alle dipendenze del proprietario terriero, spesso un nobile, a cui davano solo una parte di quel che ricavavano dalla terra dopo avesse magnato tutto il resto, spesso alla faccia sua.
In questa condizione di prosperità, di venire a Roma certo non pensavano. Diversa la posizione di chi non aveva nulla e magnava spesso cicoria e gramigna non avendo altro, come la plebe nullafacente di Roma del resto, e alla prima occasione vennero a Roma a guadagnare due spicci, a servire Roma e i romani.
Meglio, a corto di storia e soprattutto di storia romana non capirono, loro ultimi nel contado, come ultimi a Roma che Roma nell'antichità nelle arene ce mannava li schiavi mai il suo nome. A loro non parve vero di ospitare nel loro quartiere la loro squadra e de proclamasse per quello che non sono mai stati e mai saranno perché il dna di un popolo non si cambia se non con la sua scomparsa e loro al contrario sono prolifici. Come San Francesco Totti da Trigoria, protettore delle gioie laziali, bravo come pochi a pallone, ma unico anche a farci ridere le poche volte che ci ha vinto con il suo "vi ho purgato ancora" dopo 4 derby persi, sic! e il clamoroso GAME OVER che era la maglietta che indossava il giorno della loro più devastante sconfitta di sempre, e che per altro riuscì a tirare fuori solo due anni dopo nel 2015.
Si cari il DNA non si cambia e se uno nasce rugantino, l'orrida maschera del "quante me ne hanno dato ma quante je ne ho dette", rugantino ce resta,
A VITA
FORZA LAZIO. SEMPRE
DECIMO
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