Di campionato non parlo, almeno ora. Col killeraggio di Napoli ci hanno messo nelle condizioni che la partecipazione alla Champions League non dipende più solo da noi ma dagli eventuali errori di chi ci precede e, mi verrebbe voglia di dire, dalle eventuali facilitazioni arbitrali di cui potrebbero ulteriormente usufruire.
Parlo di altre storie da Lazio. Ce l'hanno fatta a peperini sui tamponi eppure questo comunicato della clinica Moscati di Avellino dell'8 maggio 2020 chiarisce meglio di mille parole quello che avrebbero dovuto fare questa classe politica/medica non solo in campo sportivo. Consigliare nel dubbio di classificare il gene N del coronavirus del raffreddore, del mal di gola, dell'influenza come covid non solo è sbagliato ma è atto terroristico vero e proprio, visto che così si moltiplicano a dismisura i casi di covid.
Sullo scudetto del 1915. Aspettare che questa federazione riconosca i diritti della Lazio mi sembra velleitario. In fin dei conti quei non pochi torti subiti dalla Lazio iniziarono proprio a causa del suo rifiuto di partecipare alla fusione per la grande Romea, fortemente voluta dal regime fascista. O pensiamo che fu solo un caso l'assegnazione definitiva, proprio in quell'anno, dello scudetto 1914 1915 al Genoa?
Di solito abbiamo un illecito sportivo quando una o più società di calcio decidono di trarre beneficio adottando comportamenti antisportivi. Che a questi parteci la federazione è cosa clamorosa e difficilmente dimostrabile. Dire per esempio che degli arbitri in malafede abbiano fatto conquistare lo scudetto a Tizio invece che a Caio deve essere sempre provato, e non sempre è facile.
Ma in questo caso la storia da Lazio è storia da Lazio in positivo. Non si poteva assegnare uno scudetto senza terminate tutte le partite. E dichiarare il Genoa vincitore senza che ne avesse reale diritto fu un vero e proprio illecito sportivo a nostro danno. Come se ne esce? La Lazio dovrebbe fare una clamorosa azione di protesta. Giocare, una partita amichevole o ufficiale, meglio se internazionale, con lo scudetto del 1915 sul petto. Non solo per reclamare ciò che le è dovuto ma per accusare davanti a tutti coloro che vergognosamente tutto questo resero possibile.
FORZA LAZIO
Decimo
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