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26 novembre 2019

L'URLO STRONZATO


 
Ieri è successo una cosa strana, al novantunesimo Roma calcistica era tutte sulle spine, più che sedie sembravamo tutti seduti sui trespoli. Meglio loro lo erano, noi sur 3 a 0 a che  trespoli potevi crede. Potevi solo sperare in un miracolo che più il tempo passava e più ti sembrava impossibile. Loro ad un passo da un urlo liberatorio, noi, che lo dico a fà, tutti su spilli appuntiti. Mai vedere partite con i "nemici" di sempre. Indubbiamente se stavano a rilassà, telefonate all'amichi, battute come se piovesse, no, non sur campionato ma era la nostra partita che je interessava.
 
 
 
Poi quer passaggio divino tra Luis e Felipe, la palla lemme lemme che entra, un boato, il nostro, l'urlo loro che era pronto a esplode che je scoppia in gola e certe facce cadute dar trespolo, che v'o dico a fà. 'Na poesia per un laziale...
 
 
 
L'URLO STRONZATO

S'ereno in 30 mila polli e più aradunati
e cor terzo gol se sentivano arivati,
e già se daveno de gomito, l'avemo ripresi,
 fu così che sur gol de Caicedo l'ha disgrazia l'ha  sorpresi.

Staveno assisi su quei trespoli poco garantiti
quando je so' sartati i poggia zampe difettati,
e l'asta, l'unica rimasta lunga,  e dritta dritta,
 j'è entrata da lì e j’è sortita lassù, dietro l'orecchietta.

Decimo. er sommo Vater

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